Gli anni gloriosi del cinema italiano raccontati in due film presentati a Venezia

Alla Mostra del Cinema di Venezia, due film-documentari hanno riproposto al pubblico e ai critici le atmosfere di anni gloriosi, di capolavori del cinema italiano che hanno appassionato e ispirato generazioni di cineasti di tutto il mondo. Due documentari che portano la firma di due “figli d’arte”: Alessandro Rossellini e Giuseppe Pedersoli. Attraverso chicche d'archivio, memorabilia, documenti inediti, hanno raccontato il cinema da dietro la cinepresa, e personalità particolari e speciali.

In The Rossellinis (I Rossellini) Alessandro Rossellini, smonta con affetto il mito di nonno Roberto restituendo allo spettatore l'immagine di un clan, quello dei Rossellini appunto, davvero molto complicato.
Alessandro è il figlio della ballerina afroamericana Katherine L. O’Brien e di Renzo Rossellini, primogenito del regista avuto con la scenografa e costumista Marcella de Marchis. Nel suo documentario (in sala il 26/27/28 ottobre), il regista compie un viaggio “curativo”, dalla Svezia, agli Stati Uniti e fino al Quatar, per andare a trovare i Rossellini, ossia i figli che il grande regista romano ha avuto dalle sue tre mogli. “Non è stato facile certo, perché ho evocato dolori e ricordi, ho parlato di persone che non ci sono più”.In tanti nelle diverse famiglie avute da Roberto Rossellini soffrono di quella che Alessandro definisce “La rossellinite”, ovvero il peso che il nome di Roberto Rossellini, grande regista ha avuto su tutti i suoi cari. “ Penso a mio padre in primis, che ha fatto dei lavori straordinari ma mai all’altezza di quelli di Roberto – ha detto il regista - o a Isabella, modella bellissima, attrice che ha lavorato moltissimo ma mai all’altezza di Ingrid Bergman. Tutti noi abbiamo dovuto convivere con questo grande nome alle spalle”.

Nell’altro documentario, La verità sulla Dolce Vita, Giuseppe Pedersoli, figlio di Carlo Pedersoli, ovvero Bud Spencer, ma anche nipote del produttore Peppino Amato, rende omaggio al nonno, alla caparbietà di un n uomo che ha reso possibile la realizzazione del capolavoro di Federico Fellini. Il film sulla Dolce Vita , debutto alla regia per Giuseppe Pedersoli, unisce documenti incredibili come le lettere che si sono scritti Federico con Peppino e con il socio recalcitrante Angelo Rizzoli, a parti di finzione ed è prodotto da Gaia Gorrini in associazione con Istituto Luce - Cinecittà che lo distribuirà in sala, con un tour di proiezioni evento dal 15 settembre.
Ci sono immagini già viste come il racconto di come Marcello Mastroianni fu convinto da Fellini a fare il film, ma anche lettere e documenti che testimoniano liti furibonde tra i produttori.
“Volevo restituire un'emozione – dice Pedersoli del suo documentario – e rendere omaggio ad uomo speciale, un pioniere, dotato di un intuito incredibile, scaltro, furbo. Sentivo un debito di riconoscenza verso un uomo così geniale da non fermarsi davanti a nulla, tenace nel perseguire i suoi sogni anche contro tutto e tutti”.