MES, si riaccende lo scontro. Per il PD sbagliata la bocciatura di ieri di Conte. M5s: noi d’accordo con il premier

Sbagliato liquidare un tema così importante come il Mes "con una battuta in conferenza stampa". Gelida la reazione di Nicola Zingaretti e del Pd a quanto detto ieri dal premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza serale durante la quale ha annunciato le misure contenute nel nuovo Dcpm varato dal governo per contrastare la diffusione della pandemia. Quello di Conte non è stato un no definitivo, ma comunque è suonata come una netta bocciatura, laddove ha affermato che il prestito verrà chiesto se ci sarà un "fabbisogno di cassa", ma che i fondi Ue a sostegno della sanità porterebbero un risparmio "molto contenuto" con il rischio di dover rientrare dal debito con "nuove tasse e tagli" e di incorrere in una bocciatura da parte dei mercati finanziari. Più netto nella critica a Conte è il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio: " Non sono d'accordo con quanto detto ieri da Conte, con il riferimento alle tasse e ai tagli da fare. Il presidente del Consiglio aveva detto che del Mes avremmo discusso e deciso in Parlamento. Stiamo aspettando il piano del governo per rafforzare e ammodernare la sanità pubblica, soprattutto quella territoriale. La maggioranza ha deciso che questo sarà il percorso e non bastano battute per cambiarlo". Sulla stessa linea del Pd anche Renzi con la sua Italia Viva: "dicendo no al Mes Giuseppe Conte fa felici Meloni e Salvini ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza".
Nella maggioranza di governo, di segno diverso le prese di posizione che arrivano dal Movimento 5 Stelle: "Non possiamo che condividere le parole espresse ieri dal presidente Conte in merito all'ipotesi di attivazione del fondo Salva-Stati", dichiarano in una nota i deputati e le deputate M5s.
Dall’opposizione interviene su FB Giorgia Meloni: "Conte ci dà finalmente ragione: il Mes non è un regalo, il presunto risparmio è assai risibile e se decidessimo di prendere i prestiti del Mes i mercati ci vedrebbero come appestati”.