Maggioranza rafforzata cercasi: fine settimana di grandi manovre per rendere più stabile il governo Conte

Rafforzare la maggioranza. E l’obiettivo dei prossimi giorni del premier Giuseppe Conte, che in caso contrario vede fortemente a rischio la sua posizione. Le trattative avviate prima e dopo il sofferto voto di fiducia ricevuto dalle camere, sembravano ben avviate, ma la notizia del coinvolgimento dell'ormai ex segretario Udc Lorenzo Cesa in un'inchiesta per 'ndrangheta, sembra aver complicato le cose. L’intento era di dare vita ad un contenitore politico di centro in cui tenere insieme diverse anime, sotto il segno dello scudo crociato dell’Udc, ma ora corre il rischio di bloccarsi. La porta a Renzi resta chiusa, ma non ai suoi con i quali "si è sempre lavorato bene", ha voluto sottolineare il capogruppo M5S alla Camera Davide Crippa. Si guarda in questo senso alle mosse del Pd che sembra rivoler portare a casa un po’ di parlamentari renziani usciti dal partito per seguire il senatore di Rignano nella sua avventura politica. Ma dalle parti del Pd, forse anche per tenere alta la tensione e la preoccupazione di quei tanti parlamentari che temono lo scioglimento prematuro della legislatura, sono in tanti a ripetere che i Dem non auspicano, ma non temono elezioni anticipate. I prossimi giorni si annunciano di grandi manovre e decisivi, con tutti in movimento, anche il centrodestra. Ieri c’è stato il colloquio dei tre leader, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, con il capo dello Stato al quale hanno ribadito che “con questo Parlamento è impossibile lavorare", ma anche le mosse di parlamentari come Mara Carfagna o il governatore della Liguria Toti che sembrano più interessati ad un "governo di salvezza nazionale, con una guida autorevole e un sostegno largo, nel quale tutti remino nella stessa direzione".