Era succeduto a Mimmo Lucano: dichiarato decaduto il sindaco leghista di Riace

Trasparenza e legalità erano stati gli slogan che lo avevano accompagnato in campagna elettorale e che gli avevano consentito di diventare sindaco di un piccolo comune calabrese di grande valore simbolico: Riace. Antonio Trifoli con la sua elezione ha archiviato la stagione dell’accoglienza portata avanti dal suo predecessore Mimmo Lucano, ma ora a pochi mesi da quel voto, il Tribunale di Locri ha sentenziato che quella trasparenza tanto sbandierata era in realtà di facciata: Antonio Trifoli a quelle elezioni, infatti, non avrebbe potuto neanche partecipare. Il sindaco di Riace, non era infatti eleggibile ed è stato dunque dichiarato decaduto.

I giudici hanno accolto i ricorsi presentati da Maria Spanò, ex candidata sindaco della lista “Il cielo sopra Riace” e da un gruppo di cittadini che contestavano la legittimità dell’elezione di Trifoli, che come dipendente a tempo determinato del Comune non aveva diritto ad accedere all’aspettativa non retribuita per motivi elettorali. In più, da vigile urbano non poteva candidarsi nel Comune in cui ha svolto le proprie mansioni.L’ordinanza non è però immediatamente esecutiva: la sua efficacia rimane sospesa fino alla celebrazione dell’eventuale appello. Tuttavia, anche la Prefettura si è costituita in giudizio contro Trifoli, forte di un parere del Viminale che lo definiva incandidabile e adesso potrebbe decidere di non attendere i tempi della giustizia e procedere subito al commissariamento di Riace.