Europa, l'ora delle scelte cruciali: nel pomeriggio vertice UE per discutere di pandemia ed Eurobond

Giornata cruciale per l’Europa e per la sua capacità di mostrarsi o meno all’altezza di una situazione straordinaria, che sta mettendo a dura prova la tenuta dei sistemi sanitari dei diversi paesi, ma anche la tenuta sociale e la coesione della costruzione europea. In videoconferenza si riunisce nel pomeriggio il Consiglio europeo, ovvero i capi di governo dei paesi dell’Unione, chiamati a trovare strumenti comuni per combattere il virus e soprattutto i suoi effetti sulle economie dei paesi aderenti. Il consiglio sarà chiamato a pronunciarsi sull’iniziativa di 9 paesi, Italia, Spagna e Francia in testa che con una lettera inviata al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, si fanno promotori di uno strumento comune, eurobond o coronabond, da usare per la gestione dell'emergenza. Nella missiva, firmata dai leader di Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio e Lussemburgo, si legge che "questo strumento di debito comune dovrà essere di dimensioni sufficienti e a lunga scadenza, per essere pienamente efficace e per evitare rischi di rifinanziamento ora come nel futuro. Vi sono valide ragioni – dicono i nove leader nel documento – per sostenere tale strumento comune, poiché stiamo tutti affrontando uno shock simmetrico esogeno, di cui non è responsabile alcun Paese, ma le cui conseguenze negative gravano su tutti". Dovranno superare la resistenza del fronte contrario ai Coronabond, i paesi del nord Europa guidati dalla Germania, che sarà chiamata nell’occasione ad un’azione di mediazione tra chi chiede interventi straordinari senza precedenti ed il fronte rigorista europeo che vorrebbe vincolarli a determinate condizioni.

L'ok alla creazione dello strumento finanziario arriva anche dalla presidente della Bce Christine Lagarde che, in una videoconferenza dell'Eurogruppo nei giorni scorsi, ha spinto i ministri a considerare la creazione di Coronabond sotto forma di “una tantum” per aiutare l'economia della zona euro. La Banca centrale europea ha intanto dato oggi il via al nuovo programma di acquisto di titoli da 750 miliardi di euro per l'emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP). La Bce ha notificato il lancio del programma di acquisti per l'emergenza pandemica (Pepp) con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Per l’Italia immediati gli effetti positivi sullo spread.

Una spinta ad utilizzare in maniera massiccia le risorse pubblico è arrivato anche dall’ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che dalle colonne del “Financial Times” ha pronunciato parole nette: il debito pubblico, ha detto, è l’unica leva che i governi hanno per gestire le fasi di guerra. “Di fronte a circostanze non previste un cambio di mentalità è necessario – ha detto- in questa crisi come lo sarebbe in tempi di guerra. Lo shock che ci troviamo ad affrontare non è ciclico. La perdita di reddito non è colpa di chi la soffre. Il costo dell’esitazione potrebbe essere irreversibile. La memoria delle sofferenze degli europei negli anni ’20 dello scorso secolo sono un ammonimento”.