Russia: arresti di massa durante le proteste contro la detenzione di Alexey Navalny

Manifestazioni di protesta in tutta la Russia contro la detenzione di Alexey Navalny, leader dell’opposizione a Putin tornato il 17 gennaio scorso in carcere al rientro dalla Germania. Secondo le Ong, sarebbero 4500 le persone fermate, a Mosca e San Pietroburgo soprattutto. A Mosca, le autorità hanno introdotto misure di sicurezza senza precedenti nel centro della città, chiudendo le stazioni della metropolitana vicino al Cremlino, sospendendo il traffico degli autobus e ordinando la chiusura di ristoranti e negozi.Fermata anche la moglie di Navalny, Yulia Navalnaya, mentre insieme ad un gruppo di manifestanti si stava recando verso il carcere di Matrosskaya Tishina di Mosca, dove è rinchiuso l'oppositore.

Immediate le condanne internazionali alla repressione messa in atto dalla polizia russa. Gli Stati Uniti ,per bocca del segretario di Stato Antony Blinken, hanno condannato “l'uso persistente di tattiche brutali contro manifestanti pacifici e giornalisti da parte delle autorità russe per la seconda settimana consecutiva”. In un tweet Blinken, torna a chiedere il rilascio di Navalny e di tutti gli arrestati “per aver esercitato i loro diritti umani".

Il 44enne Alexey Navalny, è il più critico e noto oppositore di Putin. E’ stato arrestato il 17 gennaio scorso al ritorno dalla Germania, dove ha trascorso cinque mesi per riprendersi dall'avvelenamento causato da agenti nervini. Le autorità russe, indicate da Navalny come responsabili del tentato avvelenamento, hanno respinto le accuse. L’arresto è scattato con l’accusa di “violazione delle condizioni di libertà vigilata” per non essere presentato agli incontri con le forze dell'ordine quando si stava trovava in Germania.