Con i deputati Pd è andata bene. Lo scrive su twitter lo stesso segretario dem Enrico Letta che stamani ha partecipato all’assemblea del gruppo parlamentare chiamato a discutere l’invito rivolto dallo stesso Letta ai gruppi parlamentari ad un riequilibrio di genere e quindi a fare spazio a donne nella guida dei gruppi stessi.
Graziano Delrio, attuale capogruppo dem a Montecitorio, si è detto pronto a farsi di parte, e anche se non si voterà oggi la scelta di una donna capogruppo a Montecitorio è ormai cosa fatta.
Intervenuto nel corso dell’Assemblea, Letta ha premesso di rispettare l'autonomia del gruppo ed ha poi ringraziato Delrio per il suo gesto di disponibilità: “Dimostra che siamo un grande partito. Siamo qui perché abbiamo una responsabilità, verso il partito e il Paese. Voglio parlare il linguaggio della verità - ha aggiunto- Troverete in me un interlocutore aperto a tutti ma chiedo solo trasparenza e correttezza nei comportamenti. Datemi la possibilità di dimostrarlo. C'è un popolo, non siamo o siamo stati parlamentari per diritto divino, ma perché abbiamo un popolo dietro che ci chiede di andare avanti seri e determinati. Di essere all'altezza". Ed ancora: "L'unità non è unanimità. Qualunque scelta si farà sulla donna da eleggere sarà per me la migliore, perché il rispetto dell'autonomia del gruppo è per me fondamentale".
Letta ha parlato anche di Draghi: “il suo arrivo dentro il Consiglio europeo, con tutta la stima che abbiamo per Giuseppe Conte che vedrò domani, è un segnale di un'Italia che può giocare lì un ruolo chiave”.
Il segretario democratico ha poi riservato un passaggio anche all'elezione del nuovo capo dello Stato: "Avremo di fronte passaggi delicatissimi, l'elezione del presidente della Repubblica è un momento cerniera per il Paese, abbiamo bisogno anche per questo di gruppi ben coordinati, non possiamo sbagliare". E come gli è capitato spesso in questi giorni, dopo l’elezione a segretario, Letta non ha mancato di riservare una stoccata a Matteo Salvini: "È Salvini che deve spiegare perché sostiene un governo con questo programma. Un grande partito come è la Lega deve motivare non davanti a un caffè al bar perché passa da anti Ue a pro Ue, altrimenti può cambiare di nuovo così in senso opposto".
Nel pomeriggio sarà la volta dell’Assemblea dei senatori del Pd, dove la partita si presenta meno agevole per il segretario. A Palazzo Madama la maggioranza del gruppo è composta da ex renziani componenti ora della corrente “Base riformista”. E un ex renziano è l’attuale capogruppo Marcucci meno incline del suo collega alla camera ad aderire all’appello di Letta.