Ieri aveva chiesto a Salvini il perchè i suoi ministri avessero disertato il Cdm chiamato a varare la legge delega sul fisco. Dopo le successive battaglieere dichiarazioni del leader della Lega, oggi dalla Slovenia il premier è tornato a farsi sentire, allontanando dal suo governo ogni possibile voce di crisi:"Il governo va avanti: l'azione del governo non può seguire il calendario elettorale". In conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia, rispondendo a una domanda sull'eventuale apertura di una crisi dopo gli attacchi di Matteo Salvini, Draghi ha anche ribadito che non è sua intenzioneaumentare le tasse e, ha spiegato "il motivo è semplice, l'ho detto tante volte: l'economia italiana prima del Covid era molto fiacca e quando è entrata nella pandemia ha avuto un trauma, un tracollo tra i più alti tra i paesi Ue. Ora è il momento in cui le attività economiche sono ripartite, quindi lasciamo che ripresa si consolidi, non turbiamola con attacchi fiscali: questo il motivo dietro a questa decisione. Quella sul catasto - sottolinea - è una operazione di trasparenza. Perché nascondersi dietro l'opacità e calcolare le tasse sulla base di numeri che non hanno senso? Sono numeri che sono stati verificati vent'anni fa, moltiplicati per un numero, 160, che è il frutto di un negoziato. Non è meglio fare luce, essere trasparenti?
Evidentemente preoccupato dal negativo esito per la Lega del primo turno della amministrative, Salvini in mattinata aveva lanciato un nuovo attacco al governo che pure sostiene con i suoi parlamentari: "Non firmo un assegno in bianco e non mi basta che il ministro dell'Economia mi dica che gli aumenti saranno dal 2026", ha dichiarato il leader della Lega, parlando della delega fiscale e dell'ipotesi di un rialzo delle tasse sulla casa, ai cronisti fuori dal Senato. "Contiamo -ha proseguito- che il Parlamento, che può intervenire, modifichi questi passaggi e tolga qualsiasi ipotesi di riforma del catasto e di patrimoniale sulla casa dalla delega fiscale".
Sollecitato dai cronisti che gli chiedevano dei possibili effetti di questa sua presa di posizione sulla tenuta della maggioranza di governo, Salvini ha poi detto: "No, no la Lega è dentro la maggioranza. Se vogliono, escano Letta e Conte perché il Parlamento ha dato la fiducia a Draghi per abbassare le tasse non per aumentarle. Il Parlamento tolga questo passaggio e poi tiriamo dritti sul taglio dell'Irap, sull'abbassamento dell'Iva, sulla revisione degli scaglioni Irpef e un impegno che chiedo personalmente al presidente Draghi, glielo chiesi a marzo scorso e siamo arrivati a ottobre, è di un intervento risolutivo sulle cartelle esattoriali. Ci sono 120 milioni di cartelle di Equitalia che rischiano di essere un'ammazzata definitiva nella ripresa delle famiglie post covid".
Parole forti da Salvini anche sul parere espresso dal Cts sulla iapertura delle discoteche: "Discoteche riaperte col green pass, ma solo col 35% di capienza? Presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori"