In Inghilterra è il “Freedom day”, ma i contagi crescono ed il premier Johnson è costretto all’autoisolamento

In Inghilterra con lo scattare della giornata odierna, ribattezzata “Freedom Day”, cadono quasi tutte le restrizioni legate alla pandemia di Covid-19. Auditorium e stadi possono riaprire a pieno regime, le discoteche tornano ad accogliere il pubblico, il servizio bar è nuovamente autorizzato nei pub e non c'è più limite al numero di persone che possono radunarsi. Ed inoltre, indossare la mascherina non è più obbligatorio nei trasporti e nei negozi. Tutto ciò nonostante un’allarmante crescita dei contagi che preoccupa gli scienziati e anche molti politici. Tra questi anche il contestato primo ministro Boris Johnson che ha comunque esortato gli inglesi alla cautela alla luce anche di quanto avvenuto nel suo governo con il ministro della Salute, Sajid Javid finito nella lista dei contagiati, che per il secondo giorno consecutivo nel Regno Unito ha superato quota 50mila. A causa dei contatti avuti cion il suo ministro lo stesso Boris Johnson è stato costretto a porsi in autoisolamento.
Scozia e Galles non si sono però adeguate alle nuove disposizioni e mantengono l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso.
Una prudenza dettata anche dalle fosche previsioni di alcuni scienziati che prevedono una crescita esponenziale delle infezioni nel Regno Unito, che dopo l’estate potrebbero salire a 200mila giornaliere, nonostante oltre il 68% degli adulti britannici risultino completamente vaccinati.