"Tanti lo consideravano uno di noi per quell'aria empatica, un po' per tutti era un compagno di classe, quello che tutti avremmo desiderato, che sicuramente ci avrebbe aiutato". Così nella sua omelia al funerale di Stato di David Sassoli si è espresso il cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, amico dello scomparso presidente del Parlamento europeo sin dai tempi del liceo. "Era un uomo di parte e anche un uomo di tutti, la sua parte era quella della persona - ha detto ancora Zuppi - Per lui la politica doveva essere per il bene comune. Ecco perché voleva un'Europa unita con i valori fondativi, e ha servito perché le istituzioni funzionassero. Non ideologie ma ideali, non calcoli ma una visione".
L'arcivescovo di Bologna, ha citato l'ultimo messaggio di David Sassoli, prima di Natale e del suo ultimo ricovero in ospedale: "Abbiamo visto nuovi muri, i nostri confini in alcuni casi sono diventati confini tra morale e immorale, tra umanità e disumanità, muri eretti contro persone che chiedono riparo dal freddo dalla fame dalla guerra dalla povertà. Il periodo del Natale è il periodo della nascita della speranza e la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini e quando combattiamo contro tutte le ingiustizie".
Alla cerimonia presenti le massime cariche dello stato italiano e delle istituzioni europee: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Mario Draghi,la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.
A seguire la cerimonia funebre , ministri e tanti politici. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il segretario del Pd, il partito di Sassoli, Enrico Letta, il senatore a vita Mario Monti, una delegazione del Parlamento europeo.