Incendio a Malagrotta, si attendono gli esiti delle analisi Arpa. Chiusi asili e centri estivi nel raggio di 6 km

Finestre chiuse e condizionatori spenti. Per i cittadini residenti nell’area di Malagrotta, periferia ovest di Roma, è questa la raccomandazione delle autorità dopo l’incendio che ieri ha distrutto alcuni capannoni di stoccaggio rifiuti del TMB privato che smaltisce i rifiuti della capitale. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 17.40 per propagarsi poi rapidamente fino a sviluppare una nube di fumo altissima, visibile a molti chilometri di distanza. Una nube di fumo carica di diossina che ha allarmato e allarma autorità e cittadini, con effetti nefasti anche sul già precario ciclo di raccolta rifiuti della Capitale.

Sulle possibili cause, i vigili del fuoco ancora non si pronunciano. Il Comune di Roma da parte sua, raccomanda, "a titolo precauzionale, alla popolazione presente nel raggio di un chilometro dalla zona dell'incendio di: non sostare nei pressi dell'area interessata dall'incendio; mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti; non utilizzare al momento i condizionatori d'aria. Il comune ha stamani emesso un’ordinanza che dispone la chiusura di asili e centri estivi e vieta attività sportiva nel raggio di sei chilometri da Malagrotta.

La regione Lazio ha firmato un atto con cui si dispone la chiusura degli uffici della Pisana, che si trovano a poche centinaia di metri in linea d’aria dal luogo dove si è sviluppato l’incendio. Preoccupazione soprattutto nell’area di Fiumicino, tanto che nella serata di ieri il sindaco del comune aeroportuale, Esterino Montino, ha chiesto alla popolazione "di seguire molto attentamente le raccomandazioni già fatte dal Comune di Roma".

Malagrotta e gli impianti di proprietà del discusso “re dei rifiuti” Manlio Cerroni, oggi 96enne, sono fondamentali per il ciclo dei rifiuti di Roma. Qui, nella cosiddetta "Città dell'ambiente", oltre alla discarica chiusa nell'ottobre 2013, sono presenti due linee di trattamento meccanico e biologico e un gassificatore, quest'ultimo mai entrato in funzione. La seconda linea Tmb andata in fumo tratta 900 tonnellate al giorno. Una quantità impossibile da smistare, stante anche la carenza cronica di impianti e l'incendio del 2018 al Tmb Salario.