9 novembre: la notte in cui crollò il Muro

Una data, quella del 9 novembre 1989 per la quale il ricorso all’aggettivo “storica” è quanto mai appropriato. La storia quel giorno, il giorno della caduta del Muro di Berlino, non si è certo fermata, ma le vicende del mondo per come l’abbiamo conosciuto fino ad allora, ha assunto una piega del tutto diversa. A 30 di distanza, dopo aver vissuto altre giornate di celebrazioni e di ricordi la capitale tedesca ricorda quell giorno, quelle giornate concitate e cariche di speranza, con numerose iniziative ed eventi. Sarà un’intera città in festa nella quale da giorni rimbalzano le immagini di gioia sfrenata di quei giorni di ritrovata libertà. Giorni di abbracci, lacrime, picconate a quel simbolo di divisione che divideva due città, due mondi.


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Il 9 novembre del 1989, il simbolo della fine della cortina di ferro, del mondo diviso in due blocchi, veniva giù e apriva le porte alla riunificazione della Germania e al sogno di un’epoca di pace. Fu tutto improvviso ed in parte imprevisto anche se segnali importanti erano giunti da settimane: dalle fughe estive di tedeschi orientali attraverso Ungheria e Cecoslovacchia e poche settimane prima dalle dimissioni del leader della Ddr, Erich Honecker, che sostanto ad inizio di quell’anno preconizzava altri cento anni di Muro.

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A scatenare quell’esplosione di libertà fu una confusa conferenza stampa in diretta tv del portavoce del governo della Ddr, Guenter Schabowski, che nel pieno di una crisi profonda di quel regime balbettò davanti ad una domanda dell'allora corrispondente dell'Agenzia ANSA a Berlino est, Riccardo Ehrman. Ne seguirono altre che di fatto portarono all’annuncio che si poteva attraversare il confine, oltrepassare il Muro. Erano da poco passate le 19 e fu così che decine di migliaia di berlinesi dell'est, si misero in cammino increduli, spesso a bordo delle loro Trabant, le auto dei tedeschi dell’est, verso i posti di frontiera fra le due parti della città. Un afflusso massiccio, impensabile solo poche ore prima che colse di sorpresa le guardie di frontiera, che travolti dalla generale confusione che attraversava le stesse linee di comando, furono costretti ad alzare le sbarre, dalle quali per tutta la notte fu un flusso di tedeschi dell’est che una volta superato il confine veniva accolti dagli applausi e dagli abbracci dei tedeschi dell’altra parte. E iniziò la festa. E con la festa tanti giovani cominciarono a picconare il muro e a salirci sopra. Giovani immortalati in tante immagini divenute iconiche e manifesto di libertà.

Gli eventi in programma a Berlino nei giorni del 30esimo anniversario della caduta del Muro