Quando nel 1970 i Beatles si sciolsero, Paul McCartney aveva solo 28 anni. Eppure, insieme a John Lennon, George Harrison, Ringo Starr , aveva già cambiato la storia della musica, contribuendo in maniera significativa anche ai cambiamenti del costume della società di quella'epoca. Sono passati 52 anni da allora e il 18 giugno Sir Paul raggiungerà un traguardo simbolico importante: 80 anni.
E proprio come i suoi antichi amici-rivali dei Rolling Stones (Mick Jagger e Keit Richards soffieranno sulle 80 candeline il prossimo anno) celebrerà il suo compleanno nel modo con cui l'ha sempre fatto e gli riesce meglio: suonando in concerto. Paul McCartney è infatti negli Stati Uniti con "Got Back", la sua nuova serie di concerti che ha un titolo con diversi e importanti richiami: da una parte indica il ritorno al live dopo la pandemia, durante la quale ha inciso "III", il suo ultimo album solista, dall'altra gioca con "Get Back", il titolo del formidabile documentario firmato da Peter Jackson sulla realizzazione di "Let It Be" con immagini che Paul fa proiettare nei suoi concerti ,fino a lanciarsi, in un duetto virtuale con John Lennon su "I Got A Feeling".Un rapporto complicato quello con Lennon, tanto che per suonare dal vivo le canzoni scritte insieme, McCartney ha aspettato lo scioglimento dei suoi Wings, con Lennon già morto da anni e l'indimenticabile tour mondiale, a cavallo tra il 1989 e il 1990. Oggi, 30 anni dopo è ancora sui palchi per suonare e ribadire la sua attenzione verso ciò che gli accade intorno, sempre in prima fila a favore di cause nelle quali crede: la cancellazione del debito dei Paesi del Terzo Mondo, l'impegno per rendere obbligatorio l'insegnamento della musica nelle scuole ed in questo periodo il sostegno alla resistenza del popolo ucraino.
