La libertà di cui godiamo è figlia delle conquiste della storia. A Ravenna Mattarella ricorda i 100 anni dall'assalto degli squadristi di Italo Balbo

La libertà di cui godiamo è figlia delle conquiste della storia. A Ravenna Mattarella ricorda i 100 anni dall'assalto degli squadristi di Italo Balbo

"La storia è parte di noi. Di ciascuno di noi. È alle fondamenta della nostra cultura, dei nostri ordinamenti, dei valori in cui ci riconosciamo e che costituiscono l'asse portante della società contemporanea". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando a Ravenna in occasione delle celebrazioni per i cento anni dall'attacco squadrista alla Federazione delle Cooperative. Era il 28 luglio del 1922 quando la sede della Federazione locale dei braccianti, fu incendiata e devastata dagli squadristi fascisti di Italo Balbo. "La libertà di cui godiamo, la democrazia che è stata costruita, l'uguaglianza e la giustizia che la Costituzione ci prescrive di ricercare - ha detto Mattarella- sono tutte figlie di una storia sofferta e di generazioni che le hanno conquistate con dolore, sacrificio, impegno, consegnandole alla nostra cura affinché possiamo a nostra volta trasmetterne il testimone".

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"La storia è parte di noi. Di ciascuno di noi. È alle fondamenta della nostra cultura, dei nostri ordinamenti, dei valori in cui ci riconosciamo e che costituiscono l'asse portante della società contemporanea". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando a Ravenna in occasione delle celebrazioni per i cento anni dall'attacco squadrista alla Federazione delle Cooperative. Era il 28 luglio del 1922 quando la sede della Federazione locale dei braccianti, fu incendiata e devastata dagli squadristi fascisti di Italo Balbo. "La libertà di cui godiamo, la democrazia che è stata costruita, l'uguaglianza e la giustizia che la Costituzione ci prescrive di ricercare - ha detto Mattarella- sono tutte figlie di una storia sofferta e di generazioni che le hanno conquistate con dolore, sacrificio, impegno, consegnandole alla nostra cura affinché possiamo a nostra volta trasmetterne il testimone".