Addio a Gianni Berengo Gardin . E' stato uno dei più grandi fotografi italiani. Aveva 94 anni

Parlando di Gianni Berengo Gardin la parola "maestro" non è abusata. E' stato uno dei più grandi fotografi italiani, con i suoi scatti in bianco e nero, testimone di un'epoca. E' morto la sera di mercoledì 6 agosto a 94 anni. Era nato a Santa Margherita Ligure, in Liguria il 10 ottobre 1930, da una famiglia veneziana. E in laguna trascorse l'infanzia e gli studi. Dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi, nel 1965 si stabilisce a Milano e inizia la sua carriera professionale dedicandosi al reportage, all’indagine sociale, sempreattento alla realtà sociale che lo circonda.va Questo spirito lo ha sempre accompagnato, consentendogli di realizzare memorabili reportage, a cominciare da quello sui manicomi italiani che avrebbe fatto conoscere Franco Basaglia e la sua battaglia per chiuderli.

Oltre due milioni di scatti realizzati con la sua inseparabile Leica, rigorosamente in bianco e nero, con immagini spesso riprese con obiettivi grandangolari che relegano in secondo piano la figura umana. Non amava il colore, come non amava il digitale Berengo Gardin era stato anche sul digitale: "Non ho niente contro il digitale - ebbe a dire- capisco che possa essere molto utile da un punto di vista professionale, perché ti permette di far vedere le tue foto subito anche dall’altra parte del mondo, ma in fondo se le mie foto le vedono adesso invece che tra due settimane, cambia forse qualcosa? Allora meglio sempre la pellicola perché è più morbida, più plastica, mentre il digitale è sempre più freddo, metallico, netto".