Le lettere di Ilaria Salis alla famiglia: mi trattano da mostro, sogno la libertà

"Io, straniera tumulata viva, trattata da mostro. Sogno la libertà”. Ilaria Salis racconta la sua condizione di detenuta in Ungheria. Lo fa attraverso le lettere consegnate dall'Ambasciata Italiana ai familiari che hanno deciso di mostrarle. Le hanno pubblicate Repubblica insieme con il Tg3. Nelle lettere viene raccontata la vita in cella, l’illusione della libertà negli spostamenti tra il penitenziario e la questura, l’impossibilità di comunicare con sua madre. La 39enne insegnate brianzola è detenuta da più di un anno accusata senza prove di aver partecipato a scontri con i neonazisti europei convenuti a Budapest l’11 febbraio 2023 per una commemorazione di stampo nazista. Ad accendere le luci sul caso e sulle condizioni di detenzione della nostra connazionale, sono state le immagini dell’udienza al tribunale di Budapest dello scorso 29 gennaio, Ilaria Salis è arrivata con mani e piedi legati da catene. Proprio oggi sulla vicenda c'è stata la durissima presa di posizione del ministro degli Esteri di Budapest, Péter Szijjártó. "È sorprendente - ha detto - che l'Italia cerchi di interferire in un caso giudiziario ungherese. Questa signora, presentata come una martire in Italia  è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti per le strade come parte di un'organizzazione di sinistra radicale. Spero sinceramente che riceva la meritata punizione in Ungheria".