In Parlamento, riunito in seduta comune alla Camera, anche oggi la maggioranza non è riuscita ad eleggere il giudice della Corte costituzionale. E' l'ottava fumata nera. I partiti che sostengono il governo dopo aver trovato l'accordo sul nome Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico della presidenza del Consiglio, molto vicino a Giorgia Meloni, verificata l'assenza di una maggioranza in aula, hanno scelto la scheda bianca: ne sono state conteggiate 323, con 9 voti dispersi e 10 schede nulle. Ne servivano 363. Le opposizioni hanno da parte loro deciso di non partecipare al voto. “Ci siamo sentiti e coordinati – ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein – Compatti li abbiamo fermati, ora dialogo".
Per la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani: “La maggioranza è nel caos. Ha tentato di forzare la mano sulla nomina dei giudici della Corte Costituzionale, ma è evidente che non vi sia accordo neppure al suo interno sulla composizione della Consulta. Il blitz di Meloni si è rivelato un grande flop. Ci auguriamo che, da questo momento in poi, il Parlamento possa procedere alla nomina dei giudici della Corte Costituzionale senza forzature e in un clima di condivisione, come previsto dalla nostra Costituzione". Per Giuseppe Conte il fallito blitz della maggioranza risponde a "inammissibili logiche spartitorie”
Sul fronte opposto, Giovanni Donzelli dei Fratelli d'Italia accusa l'opposizione di non avere il senso dello Istituzioni: "Dicono che siccome Marini ha le idee di Meloni, non va bene. Ma dobbiamo nominare uno che la pensa come Schlein?".