Trump rischia di dividere la comunità occidentale: Marina Berlusconi contro il presidente Usa e le Big tech

Marina a tutto campo in un'intervista a Il Foglio in edicola lunedì mattina. Da quanto anticipato, la primogenita di Silvio Berlusconi, entra con decisione sulle grandi questioni aperte a livello globale dall'avvio dell'amministrazione Trump. Considerazioni le sue che investono anche le questioni interne visto il ruolo della famiglia Berlusconi di "principale azionista", di Forza Italia ovvero una delle tre gambe della coalizione di governo. "Spero che Trump non diventi il rottamatore dell’Occidente", dice Marina Berlusconi che afferma di "non ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma che - comunque- alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale". Un rischio che allarma la figlia del fondatore di Forza Italia, da leggere anche come un "avvertimento" alla premier Meloni a prestare maggiore cautela nel manifestare entusiasmo per le iniziative di Trump e al leader di Forza Italia, Tajani a ad essere più incisivo a difesa degli interessi europei.

Marina Berlusconi non gradisce nemmeno l'invadenza dei giganti delle Big tech, Musk in testa, che pongono "un problema di concorrenza sleale grande come una casa e che sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell’algoritmo". Nell'intervista Marina anche del conflitto Ruussia-Ucraina: "Per porre fine a questo terribile conflitto, sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca. All’Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza. Se fosse una pace fatta sulla pelle di Kiev e dell’Europa non credo si potrebbe considerare un bene".