L'inchiesta sull'urbanistica a Milano: iniziati davanti al gip, gli interrogatori di sei indagati su cui pende la richiesta d'arresto

Iniziati al Tribunale di Milano, gli interrogatori preventivi dei sei indagati per i quali la procura del capoluogo lombardo ha chiesto l'arresto nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica, che ha terremotato le istituzioni e la politica milanese. Le accuse nei confronti degli indagati, tra i quali il dimissionario assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, sono di corruzione, induzione indebita e falso nelle dichiarazioni sui conflitti di interesse. 

Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio del Comune di Milano, ritenuto dagli inquirenti uno dei personaggi chiave della vicenda, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio davanti al gip, Mattia Fiorentini. "Non c'è alcun episodio corruttivo, né nessun sistema per come è delineato dalla Procura", ha dichiarato il suo avvocato, Eugenio Bono. Polemico con i giornalisti si è mostrato il suo assistito: "Quando dovesse essere risolto tutto tra 5 anni -ha detto Marinoni rivolgendosi ai cronisti - vi voglio qui. Non unicamente quando serve rimestare il pentolone, ma anche quando si saranno chiarite molte cose. È già tre anni che andiamo avanti, che sono indagato. Ho letto le carte e sono sereno perché mi fido della giustizia italiana".

Fuori dal Tribunale la protesta di una quindicina di operai dell'Impresa Edile Ricca di Lodi, saliti su un ponteggio posto al settimo piano di un edificio in ristrutturazione in corso di Porta Vittoria.