L'inchiesta di Pesaro su Matteo Ricci. Perchè Italo Bocchino la evocava settimane prima che fosse resa pubblica? L'ironia di Renzi: è forse un veggente?

A sferrare l'attacco oggi è Matteo Renzi. Bersaglio Italo Bocchino, consigliere del candidato meloniano alla Regione Marche Francesco Acquaroli, che da settimane evocava, prima che la notizia fosse di pubblico dominio l'inchiesta che ha portato un avviso di garanzia in casa di Matteo Ricci, candidato Governatore nelle Marche del centrosinistra, per una vicenda di alcuni fa, quando Ricci, oggi europarlamentare era sindaco di Pesaro. Scrive Renzi in una nota: "Italo Bocchino, consulente di Acquaroli, da settimane evoca il fatto che Matteo Ricci non sarà il candidato del centrosinistra nelle Marche per imprecisate vicende giudiziarie. All'improvviso arriva un avviso di garanzia a Ricci per una vicenda assurda e tutti si ricordano delle parole di Bocchino. Si pone adesso il grande quiz dell'estate: Italo Bocchino ha rapporti con qualche toga bruna o qualche esponente dei servizi, oppure è semplicemente un profeta visionario che la società contemporanea inspiegabilmente non riconosce come un grande veggente?". Ironia a parte, il tema ha fatto sorgere più di un sospetto tra le file del centrosinistra. Ricci ha comunicato di aver ricevuto l’avviso di garanzia dalla procura di Pesaro solo tre giorni fa, ma Bocchino in più di un’occasione con largo anticipo è parso essere fin troppo chiaro. In un’intervista al Foglio del 10 giugno si è espresso così: "Non credo che alla fine l’avversario sarà Ricci. Le notizie sull’inchiesta denominata “Affidopoli” hanno un loro peso".