Tre giorni dopo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale, decretato in seguito al disastroso risultato del suo schieramento alle elezioni europee e al trionfo della destra di Marine Le Pen, il presidente francese Macron si è presentato questa mattina davanti ai giornalisti per una attesissima conferenza stampa. Nella sala porticata del Pavillon Cambon, a due passi dall'Eliseo, Macron ha parlato delle imminenti elezioni, affermando di averle voute per aprire un grande dibattito nel paese e fare chiarezza. Poi ha indicato i temi sui quali a suo dire chi si vuole opporre alla destra dovra convergere: “Primo elemento della visione comune dovrà essere quello della "tutela dei nostri valori repubblicani". Per Macron occorre fare come "fece 20 anni fa il presidente Chirac: riaprire un grande dibattito nella nazione e parlare con tutti gli eletti, i volontari, le associazioni, le aziende. I temi? “Dobbiamo in primo luogo, senza sosta, continuare ad agire per più sicurezza, più fermezza, per attuare le leggi che sono state approvate per ridurre l’immigrazione clandestina”. Ed ancora , “aprire un grande dibattito sulla laicità”. Quanto alle alleanze possibili da stringere per fermare il Rassemblement National, Macron ha detto di volere "dialogare con personalità e forze che oggi non fanno parte della maggioranza". Il suo è stato un invito ad aderire ad un blocco di centro, escludendo gli estremismi di destra e sinistra.
Rispondendo alle domande dei giornalisti ha poi affrontato altri temi, respingendo innanzitutto l'ipotesi di sue dimission. E poi: “Le pensioni saranno indicizzate all’inflazione”, ma non si torna indietro con la riforma duramente contestata nel paese ,perchè così si eliminerebbe "ciò che è stato fatto per i pensionati più modesti", ma soprattutto si manderebbe in bancarotta il sistema pensionistico. Ed ancora vietare l’uso del telefono prima degli undici anni” e impedire “l’accesso ai social network e il loro utilizzo prima dei quindici anni”. Macron vuole anche costruire “otto nuovi reattori nucleari”, definiti "essenziali", per la transizione ecologica.