Usa pronti a sospendere aiuti all'Ucraina. Ursula von der Leyen: domani informerò i 27 dell'Ue sul piano per il riarmo dell'Europa.

"Sto preparando intensamente il Consiglio europeo insieme al presidente Costa, e domani informerò gli Stati membri con una lettera sul piano per il riarmo dell'Europa". Così la la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa al termine della riunione del Dialogo strategico sul futuro del settore automotive. "Senza alcun dubbio - ha aggiunto rispondendo a una domanda sul piano europeo per l'industria della difesa- abbiamo bisogno di un massiccio aumento della difesa. Vogliamo una pace duratura, ma una pace duratura può essere costruita solo sulla forza. E la forza inizia con il rafforzamento di noi stessi.
Questo è lo scopo del piano che presenterò domani agli Stati membri". La necessità di un riarmo europeo è stato tema al centro del vertice euro-atlantico di ieri a Londra, presente anche il presidente ucraino Zelenski. A lui è arrivata la solidarietà degli alleati occidentali e la promessa di un sostegno incondizionato. Francia e Regno Unito, in particolare, lavorano ad un piano da presentare a Trump. Intanto la Commissione Europea sta studiando come aiutare l'Ucraina a garantire la capacità di comunicazione satellitare in seguito alle minacce di Elon Musk di ritirare l'accesso di Kyiv alla sua rete Starlink: lo scrive Politico, sottolineando che i sistemi di comunicazione satellitare sono uno strumento fondamentale per l'Ucraina. Il portavoce della Commissione, Thomas Regnier, ha affermato che l'Ucraina aveva già "espresso interesse" su come avrebbe potuto utilizzare Govsatcom - una rete comune della capacità satellitare dei governi nazionali dell'Ue - e IRIS2, una nuova costellazione destinata a essere operativa solo nel 2030.

Il New York Times riferisce intanto che Trump oggi potrebbe discutere della sospensione immediata degli aiuti a Kyiv. Il Pentagono ordina intanto lo stop ai cyberattacchi contro la Russia. 

Al vertice di ieri di Londra era presente anche la Turchia con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, che nel prendere atto che "le posizioni assunta dagli Usa nelle ultime settimane hanno fatto venire alla luce posizioni differenti tra i leader europei", ribadisce la posizione del suo paese "coerente nella ricerca di una soluzione politica al conflitto". la turchia ha aggiunto il ministro, "non ha intenzione di venire meno ai propri compiti nel garantire la sicurezza dell'Europa".

resta per il momento in attesa la Cina , che l'invio di possibili forze di peacekeeping in Ucraina si chiama fuori. "La Cina non ha creato la crisi in Ucraina, né è parte della crisi", ha risposto il portavoce del ministro degli Esteri Lin Jian, alla domanda di un giornalista sull'intenzione o meno di Pechino di essere parte di una forza di interposizione. Il portavoce ha poi aggiunto che il suo paese sostiene "tutti gli sforzi favorevoli a una risoluzione pacifica della crisi e ci aspettiamo che le parti interessate trovino una soluzione sostenibile e duratura che affronti le preoccupazioni reciproche".

L'Italia, presente ieri nella capitale britannica con la premier Meloni, si trova a disagio a stare nel gruppo guidato dall'asse franco-britannico. Non vorrebbe truppe europee in territorio ucraino e soprattutto non vuole prendere le distanze da Trump. L'iniziativa di Macron e Starmer ha ridimensionato un suo possibile ruolo di mediazione tra Usa e Uuropa, e per questo Meloni sarebbe pensando ad una missione a Washington per riacquistare centralità. Per il ministro degli esteri Tajani, "Europa e Stati Uniti, devono sedersi a un tavolo con Ucraina e Russia per arrivare ad una pace giusta e soprattutto duratura. Quindi è ancora prematuro vedere cosa fare, come fare. Serve intanto che l'Europa sia unita per garantire l'indipendenza dell'Ucraina".