Si allunga la lista delle misteriose morti per suicidio in Russia tra alti esponenti della nomenklatura. Rimosso soltanto stamattina dal suo incarico, si è suicidato, stando almeno alle versioni ufficiali, il ministro russo dei trasporti Roman Starovoit. E' stato trovato morto con un colpo d’arma da fuoco nella sua auto a Odintsovo, nei pressi di Mosca. La pistola utilizzata l'aveva ricevuta in premio dal Ministero degli Interni nel 2023. Staravoit, 52 anni, era coinvolto in un’inchiesta per corruzione legata a fondi pubblici.
Starovoit era stato nominato ministro dei Trasporti nel maggio 2024. La sua rimozione è stata annunciata dal Cremlino, senza spiegazioni sulle ragioni della decisione. Al suo posto è stato nominato ad interim il vice ministro Andrei Nikitin, ricevuto personalmente da Putin: "Spero che userà la sua energia, conoscenza e capacità organizzative per affrontare le questioni più urgenti in questo settore", ha dichiarato il presidente, sottolineando come quello dei trasporti sia uno degli ambiti strategici per il Paese.
Prima di essere nomibato ministro, Starovoit aveva guidato per cinque anni, dal 2019 al 2024, la regione di Kursk, al confine con l’Ucraina, teatro di combattimenti tra russie ucraini, in parte occupata per alcuni mesi dalle forze di Kyiv. Il suo ex vice e successore alla guida di Kursk, Alexey Smirnov, è finito recentemente coinvolto in un'inchiesta per corruzione e si trova attualmente detenuto. Nelle sue deposizioni Smirnov avrebbe coinvolto anche Staravoit.