Hamas pubblica un video di due ostaggi. A Gaza City, raid aerei israeliani sulle tende degli sfollati: 18 vittime. Il ministro della Difesa Katz: stiamo per aprire le porte dell'inferno

Hamas ha pubblicato un video degli ostaggi Guy Gilboa-Dalal e Alon Ohel. Gilboa-Dalal, fatto insolito, è visibile in parte del filmato in superficie, all'interno di un'auto. Nel video il giovano afferma di essere stato tenuto prigioniero per 22 mesi, il che potrebbe indicare che il filmato è stato girato di recente.

Israele ha intanto emesso il suo primo avviso formale di evacuazione ai residenti di un edificio a più piani nella città di Gaza in vista di un imminente attacco. Altri ne seguiranno. Lo ha annunciato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, affermando che le operazioni militari "non faranno che intensificarsi finché Hamas non accetterà i termini di Israele per un accordo di cessate il fuoco". Un annuncio di bombardamenti sempre più intensi, con il loro terribile bilancio di sangue, accompagnato da parole altrettanto violente da parte del ministro che su X ha scritto: "Ora il catenaccio sta per essere rimosso dalle porte dell'Inferno a Gaza. Una volta aperta la porta, non verrà più chiusa". Nei raid della scorsa notte su Gaza, almeno 18 i palestinesi uccisi e tra essi sette bambini. Gli attacchi aerei, riferiscono fonti mediche riportate dall'agenzia palestinese Wafa, hanno preso di mira case e tende che ospitavano sfollati a Gaza City.

L'UNICEF è intanto tornata ad esortare la comunità internazionale a fare tutto il possibile per prevenire una catastrofe a Gaza City. Tess Ingram, responsabile della comunicazione per l'ufficio regionale dell'UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa, ha trascorso di recente nove giorni a Gaza e parlando con i giornalisti in collegamento a New York,  ha descritto Gaza City come "una città di paura, fuga e funerali". Solo 44 dei 92 centri di trattamento nutrizionale ambulatoriale supportati dall'UNICEF sono ancora operativi, il che significa che migliaia di bambini malnutriti non hanno accesso a queste risorse vitali. Ingram ha affermato che i bambini di Gaza "stanno tornando ai pronto soccorso o hanno ricadute solo poche settimane dopo aver terminato il trattamento per la malnutrizione a causa della continua mancanza di cibo, acqua potabile e altri beni essenziali" nella Striscia di Gaza.