La palla ora è nel campo di Hamas.E' la palla che dalla Casa Bianca hanno lanciato Trump e Netanyahu che dopo il loro incontro alla Casa Bianca hanno reso noto un piano per la liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco e il futuro di Gaza. Nel piano che ha visto coinvolti anche paesi arabi, Qatar ed Egitto in primis, ed europei come detto da Trump, si prevede una sostanziale capitolazione di Hamas in cambio di assicurazioni pi definite ed altre avvolte ancora poco messe a fuoco e non certe nei tempi. Il team negoziale di Hamas, stando a quanto riferito da una fonte diplomatica ad Al Jazeera "studierà la proposta di Trump" su Gaza in "buona fede". In precedenza, l'alto funzionario di Hamas, Mahmoud Mardawi, come riportato sempre da Al Jazeera aveva detto: "Non accetteremo alcuna proposta che non includa l'autodeterminazione del popolo palestinese e la sua protezione dai massacri".
Nel corso delle dichiarazioni stampa di Trump e Netanyahu, che hanno seguito il loro incontro alla Casa Bianca e la diffusione del piano, Trump ha parlato di occasione storica, lasciando un tempo ristretto ad Hamas per accettare di rilasciare gli ostaggi e disarmarsi. In caso ciò non avvenisse Israele, ha detto, sarà libera di agire come crede. Più esplicito Netanyahu, che ha dovuto accettare, prbabilmente malvolentieri alcuni punti del piano, che ha detto che in caso Hamas ponesse ostacoli, nessuno potrà fermare Israele "nel finire il lavoro" a Gaza.
Ma cosa si dice nel piano? Rilascio degli ostaggi, entro 72 ore; ripresa immediata di un livello adeguato di aiuti umanitari e il ripristino delle infrastrutture nella Striscia; un'amnistia e un passaggio sicuro all'estero per i miliziani di Hamas che dovessero arrendersi. Per il dopo, viene assicurato che Israele non annetterà la Striscia e che nessuno sarà costretto a lasciare Gaza, la cui amministrazione temporanea sarà affidata ad un organismo composto anche da tecnici e tecnocrati palestinesi, supervisionato da un organismo con a capo lo stesso Trump e Tony Blair. Nessun ruolo per l'Autorità Nazionale Palestinese, che potrà avere voce in capitolo, ha detto Netanyahu ,solo se e quando verrà "radicalmente trasformata". Ed ancora, previsto l'intervento di una forza di pacificazione, probabilmente assicurata da paesi arabi, alla quale gradualmente, ma non si dice in quanto tempo, Israele lascerà il controllo dei territori occupati. Lo stato palestinese? Generici richiami all'aspirazione del popolo palestinese ad avere un'entità statale, ma come ha detto Trump, riconoscerlo da parte di alcuni stati europei è stato un errore. Anche in questo caso più esplicito, nel negare l'eventualità, si è mostrato il premier israeliano
Alcune cancellerie europee lodano Trump ed il suo piano, a cominciare dal governo Meloni, ma le incertezze prevalgono. Se Hamas attraverso iI Qatar fa sapere di essere impegnata a studiare il piano, la Jihad Islamica, altra fazione palestinese che combatte a Gaza, in una nota ha criticato il piano del presidente degli Stati Uniti, affermando che alimenterebbe ulteriori aggressioni contro i palestinesi: "consideriamo la dichiarazione americano-israeliana una formula per infiammare la regione".