Sky sport, "tra storia e leggenda": da venerdì 5 gennaio la Lazio "maledetta" di Maestrelli

Per i tifosi della Lazio una leggenda, un undici da recitare a memoria come un rosario. Ma la squadra che nel 1974, trascinata dai gol di Giorgio Chinaglia riuscì nell'impresa di conquistare lo scudetto del massimo campionato di calcio, il primo per il sodalizio laziale, è passata alla storia anche come squadra "maledetta", attraversata da divisioni e tragedie. A quella squadra è dedicato l'appuntamento che riparte venerdì 5 gennaio, su Sky Sport  di "Tra storia e leggenda". Grazie alla collaborazione della S.S. Lazio, che ha consentito di lavorare su uno straordinario materiale d'archivio e su una documentazione inedita, sono state realizzate tre puntate di un documentario, "Lazio 1974: grande e maledetta", disponibile per tutto gennaio anche on demand su Sky e NOW e in simulcast su Sky Documentaries.
Tre puntate dedicate alla storia della Lazio guiidata in panchina da Tommaso Maestrelli: la genesi, il trionfo e poi fine di una squadra profondamente divisa divisa nello spogliatoio e segnata da momenti tragici. Prezioso dicevamo il materiale messio a disposizione dalla società oggi guidata da Lotito: sono state ritrovate e restaurate alcune immagini a colori girate all'epoca in video 8, dalla tribuna Tevere, che consentono di rivivere l'impresa di quei campioni non solo in bianco e nero. E poi le testimonianze, non solo dei protagonisti di quella squadra - tra i quali Giancarlo Oddi, Luigi Martini, James Wilson (figlio di Pino) e Massimo Maestrelli (figlio dell'allenatore) - ma anche dei tanti testimoni che l'hanno vissuta, come il capitano non giocatore della prima Coppa Davis, Nicola Pietrangeli, il suo doppista Paolo Bertolucci, il figlio del Presidente della Repubblica Giancarlo Leone, l'attore Francesco Pannofino, allora tifoso e "bibitaro" allo stadio Olimpico.

Autore della produzione è Stefano De Grandis: "l'idea di ricordare quella avventura in un documentario l'avevo da tempo. Lo spunto è arrivato dallo scadere dei 50 anni da quello scudetto del 1974, il primo della Lazio. Ma come farlo? Di quella squadra è già stato detto tutto. Difficile dire di più, e allora abbiamo cambiato il punto di vista. Abbiamo utilizzato quello dei testimoni. Non solo i protagonisti principali, i reduci di quella squadra. Ma anche coloro che sono entrati in contatto con loro: oltre trenta persone tra familiari, amici come Nicola Pietrangeli o Bertolucci, giocatori avversari come Capello, Cordova o Damiani, giornalisti, tifosi, intellettuali, politici e storici, capaci di descrivere il senso di quello che accadeva: il carattere di quei ragazzi; la Roma violenta e festaiola; la lotta politica tra opposti estremismi, austerity e referendum per il divorzio; oltre agli aneddoti più divertenti vissuti dalla squadra nel quotidiano, tra campo di allenamento, ritiro, stadio o per le vie di Roma".