Mattarella rieletto Presidente: all'ottavo scrutinio ottiene 759 voti. Draghi: una splendida notizia per gli italiani

Sergio Mattarella rieletto Presidente della Repubblica. Al termine dell'ottavo scrutinio ha ottenuto 759 voti. E' stato l'epilogo di giornate convulse e tormentate, che hanno visto gli schieramenti fronteggiarsi tra loro ed anche al loro interno, in un gioco di , schede bianche, astensioni, trattative e veti, che ha visto il succedersi di diverse candidature, spesso bruciate nel giro di pochi minuti. Questa mattina la svolta, con la presa d'atto da parte dei leader della maggioranza che sostiene il governo Draghi, che la sola strada capace di garantire ampio consenso e stabilità di governo era quella di chiedere a Mattarella il "sacrificio" di restare nonostante il capo dello Stato in più occasioni avesse ribadito di ritenere insano per la democrazia il riproporsi di una situazione come quella che nel 2013 portò alla rielezione di Giorgio Napolitano. A favore del Mattarella bis si è speso anche il premier Draghi che in più occasioni in questi giorni ed anche stamani, ha incontrato o sentito i leader dei partiti. Quando nel pomeriggio tutti i capigruppo di Camera e Senato delle forze parlamentari che sostengono il governo, ai quali si sono aggiunti anche i presidenti delle regioni, sono saliti al Colle per chiedere a Mattarella di accettare la candidatura, al Presidente non è restato altro che dire "Avevo altri piani ma io sono rispettoso del Parlamento".

Alla fine tutti coloro che hanno contribuito alla rielezione di Mattarella si dicono soddisfatti, ma già in queste ore cominciano a circolare i primi veleni e ad intravedersi le possibili conseguenze di un esito, da alcuni ritenuto da tempo possibile, ma per il quale pochi hanno sin da subito lavorato. Ne esce a pezzi soprattutto il centrodestra, che dopo la forzata rinuncia di Berlusconi, ha affidato a Salvini il compito di tenere il pallino delle trattative con lo scopo dichiarato di portare al Colle una personalità di centrodestra. Una dopo l'altra le candidature, spesso improvvisate, avanzate dal leader della Lega sono state bruciate, a volte nel giro di pochi minuti. Si è tentato il blitz alla quinta votazione con la decisione del centrodestra di votare Elisabetta Casellati, presidente del Senato e lì le forze della coalizione hanno amaramente dovutoprendere  atto dello sgretolamento della coalizione stessa. Ad uscirne male da questa vicenda è soprattutto Matteo Salvini, sconfessato come regista della coalizione nelle ultimissime fasi delle trattative con l'altra parte, sia da Forza Italia che da Fratelli d'Italia. Il partito della Meloni per poche ore ha caldeggiato l'idea di poter essere tra coloro che avrebbero contribuito all'elezione del nuovo Capo dello Stato, dopo che nella serata di ieri davanti alle telecamere prima Salvini e poi Conte, avevano detto di aver raggiunto un'intesa sulla candidatura di una donna, che nelle intenzioni dei due doveva essere Elisabetta Belloni, capo dei servizi segreti, gradita dalla stessa Meloni. Ma si trattava di una candidatura non condivisa da tutti i contraenti della maggioranza, che si è capito ben presto avrebbe avuto l'effetto di mettere in crisi i delicati equilibri della maggioranza di governo. Da qui la scelta di Salvini di questa mattina di convergere su Mattarella, scelta accolta con sconcerto dalla Meloni, che nell'ottava votazione ha confermato il voto del suo partito al candidato di bandiera Carlo Nordio che ha ottenuto 90 voti.

Nell'altro schieramento a potersi dire più soddisfatto di altri è il segretario Dem Enrico Letta, riuscito a tenere compatto il suo partito, nonostante non siano mancate differenti valutazioni in questi giorni, ma soprattutto a riconfermare al Quirinale un Presidente sette anni fa, alla prima elezione, espressione del Partito Democratico.  "Mattarella sarebbe il massimo", ebbe a dire Letta soltanto una settimana fa in un'intervista televisiva prima che iniziassero le votazioni e quando l'elezione di Mattarella non era certo ritenuta probabile. Si dice soddifatto anche l'alleato Conte, leader del M5s, ma alcune sue aperture a ipotesi di candidature di esponenti del centrodestra e soprattutto la gestione della candidatura, subito naufragata di Elisabetta Belloni, hanno riproposto il dualismo con Luigi Di Maio portando nuovamente alla luce le divisioni interne al Movimento.

Tra le prime reazione quella del premier: "La rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica è una splendida notizia per gli italiani- ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi - Sono grato al Presidente per la sua scelta di assecondare la fortissima volontà del Parlamento di rieleggerlo per un secondo mandato".