Un morto e sette feriti, due dei quali ricoverati in codice rosso è il tragico bilancio di un'esplosione avvenuta nel deposito carburanti nell'area del sito Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. La deflagrazione che ha provocato un vasto incendio è avvenuta in un'area definita punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. Più di un mezzo è stato investito dalle fiamme come anche la pensilina della struttura. La colonna di fumo è visibile anche dai comuni vicini. Le autorità hanno raccomandato ai cittadini di rimanere lontani dall’area e di tenere chiuse porte e finestre per evitare eventuali contaminazioni.
Chiusa in entrambe le direzioni l'uscita di Calenzano dell'A1. Autostrade sul proprio sito invita ad utilizzare i caselli di Scandicci o di Barberino del Mugello per uscire dall'A1. Anche la circolazione ferroviaria è sospesa sulle linee convenzionale Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia.
L’impianto di Calenzano, dedicato allo stoccaggio di combustibili, è classificato come sito a rischio secondo la normativa Seveso. Questa classificazione impone rigorose misure di sicurezza, che saranno ora sottoposte a verifiche approfondite. La tragedia di oggi solleva nuove domande sulla sicurezza degli impianti industriali in Italia. La vicinanza di siti come raffinerie o depositi di combustibili a centri abitati rappresenta un rischio per la popolazione e l’ambiente. Gli esperti sottolineano l’importanza di effettuare controlli frequenti e di investire in tecnologie più sicure per ridurre il rischio di incidenti.