Sono state riaperte le indagini sull'omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci. I due ragazzi furono uccisi a Milano il 18 marzo del 1978 vicino al centro sociale Leoncavallo. Una vicenda tragica, che ha segnato quegli per la quale non è mai stato dato un nome ai colpevoli. La decisione di oggi della gip Maria Idria Gurgo di Castelmenaedo, che ha accolto la richiesta dei pm milanesi Leonardo Lesti e Francesca Crupi, parte da nuovi elementi che indirizzano comunque verso gli ambienti della destra eversiva indagati nell'inchiesta che venne archiviata nel 2000. In quell'indagine, l'attenzione era puntata in particolare su Massimo Carminati, personaggio della destra eversiva già condannato per altre vicende, salito agli onori delle cronache negli ultimi anni per l'inchiesta "mafia capitale, Claudio Bracci, cognato di Carminati e Mario Corsi, oggi conduttore radiofonico in una emittente romana
A portare alla riapertura delle indagini, una perizia dattilografica sul volantino di rivendicazione del duplice omicidio di Fausto e Iaio, altri accertamenti documentali e le testimonianze di alcune persone già sentite in passato.
Tra i primi commenti quello di Nicola Brigida, legale della famiglia Tinelli: " E' una notizia bellissima che conferma come sia imperativo fare piena luce su un tragico duplice omicidio di due ragazzi incolpevoli se non del loro impegno civile e politico".