Matilda De Angelis nei panni di Lidia Poet, prima donna avvocata in Italia. Su Netflix

Si chiamava Lidia Poet la prima avvocata in Italia. Dopo una lunga battaglia legale nel 1920, all'età di 65 anni, riuscì ad entrare finalmente nell'Ordine, diventando ufficialmente la prima avvocata d'Italia. A far rivivere la vicenda  di Lidia Poet in una serie tv sono Matteo Rovere e Letizia Lamartire, ovvero i registi di  La legge di Lidia Poet, su Netflix dal 15 febbraiodiretta. Nei panni di Lidia Poet troviamo Matilda De Angelis.

La serie è ambientata nella Torino di fine Ottocento, in luoghi iconici della capitale subaudaa. A farci calare nell'atmosfera del tempio i costumi eleganti, perfetta riproduzione della moda di quegli anni, in mostra al Museo Nazionale del Cinema di Torino fino al 20 febbraio. Prima della sua iscrizione all'Ordine, Lidia Poet dovette sostenere un aspro confronto con il potere dell'epoca e con l'ostilità verso le donne e le loro aspirazioni. Dopo che la Corte d'appello di Torino dichiarò illegittima lla sua prima richiesta d'iscrizione, sostenendo che "una donna non può esercitare l'avvocatura", iniziò una lunga battaglia e collaborando con il fratello Giovanni Enrico, mise al centro della sua esistenza e della sua attività, la difesa dei diritti dei minori, degli emarginati e delle donne. 

Non è una biografia e neppure una ricostruzione storica, tengono a precisare gli autori, che per ognuno dei sei episodi della serie, prodotta da Groenlandia, fanno girare la vicenda di Lidia Poet intorno a un caso, un omicidio, su cui Lidia indaga con metodi moderni, scontrandosi con un sistema legale rigido e maschilista. Accanto a Matilda De Angelis, troviamo Eduardo Scarpetta, giornalista della Gazzetta Piemontese di cui Lidia si innamora e che a volte la affianca nelle indagini e Pier Luigi Pasino, il fratello di Lidia, Enrico, anche lui avvocato.

Quello di Lidia " è un personaggio contemporaneo, portatrice di un tema spesso, complesso", ha detto il regista Matteo Rovere, raccontando la serie.