Non ci sono le condizioni per continuare: Fuortes lascia la guida della Rai e parte un nuovo assalto della destra alla tv pubblica

''Dall'inizio del 2023 sulla carica da me ricoperta e sulla mia persona si è aperto uno scontro politico che contribuisce a indebolire la Rai e il Servizio pubblico. Non ci sono più le condizioni per continuare". Alla fine le tante pressioni hanno convinto l'Amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes a gettare la spugna. E così dopo la norma ad hoc approvata dal governo allo scopo di far decadere Stéphane Lissner, sovrintendente e direttore artistico del teatro San Carlo di Napoli, con l'obiettivo di lascxiare spazio proprio a Fuortes, quest'ultimo ha comunicato le sue dimissioni al Ministro dell'Economia e delle Finanze. Ma da quanto filtra, Fuortes non sembrerebbe intenzionato a subentrare a Lissner, che da parte sua ha già annunciato che ricorrerà alla magistratura per contrastare gli effetti del decreto del governo.

Sulla decisione di dimettersi, Fuortes ha affermato, tra l'altro: ''Da decenni lavoro nell'amministrazione pubblica e ho sempre agito nell'interesse delle istituzioni che ho guidato, privilegiando il beneficio generale della collettività rispetto a convenienze di parte. Nel primo anno di lavoro del nuovo Consiglio di Amministrazione con il governo Draghi, il Cda ha raggiunto grandi risultati per l'Azienda''. Ma dopo ha spiegato, le condizioni sono mutate arrivando di fatto alla paralisi dell'azienda, non più "in grado di rispondere agli obblighi e alle scadenze della programmazione aziendale con il rischio di rendere impossibile affrontare le grandi sfide del futuro della Rai".

Il CdA deve deliberare, nelle prossime settimane, i programmi dei nuovi palinsesti e in queste condizioni per Fuortes "non ci sono più le condizioni per proseguire nel progetto editoriale di rinnovamento intrapreso nel 2021. Non posso, pur di arrivare all'approvazione in CdA dei nuovi piani di produzione, accettare il compromesso di condividere cambiamenti - sebbene ovviamente legittimi - di linea editoriale e una programmazione che non considero nell'interesse della Rai. Ho sempre ritenuto la libertà delle scelte e dell'operato di un amministratore un elemento imprescindibile dell'etica di un'azienda pubblica. Il mio futuro professionale - di cui si è molto discusso sui giornali in questi giorni, non sempre a proposito - è di nessuna importanza di fronte a queste ragioni e non può costituire oggetto di trattativa. Prendo dunque atto che non ci sono più le condizioni per proseguire il mio lavoro di amministratore delegato''.

Carlo Fuortes, 63 anni, amministratore delegato della Rai dal luglio del 2021 in passato ha ricoperto tanti importanti incarichi alla guida di istituzioni culturali: è stato, tra le altre cose,  sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma,  amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma e commissario straordinario del Teatro Petruzzelli di Bari. 

Dopo il suo addio, parte ora il definitivo assalto alla Rai della maggioranza di centrodestra che sostiene il governo Meloni, intenzionato a cambiare vertici e linea editoriale della tv pubblica.