Putin alla Russia: ci vogliono distruggere, ma li fermeremo. Mosca pronta a richiamare 300mila riservisti

Discorso alla Tv di Vladimir Putin che ha dichiarato una mobilitazione parziale in Russia, con il richiamo dei militari della riserva. Un discorso che segna un passaggio importante del conflitto iniziato con l'aggressione russa all'Ucraina, una escalation dovuta alle difficoltà che l'esercito russo sta incontrando sul terreno, dopo settimane di controffensiva ucraina che ha portato alla riconquista da parte di Kyiv di parte del territorio occupato dalle truppe di Mosca. In quelle aree del Dombass, ma non solo in mano russa, sono stati indetti referendum da tenere nei prossimi giorni per decidere l'annessione alla Russia. Mosca ha dato immediatamente il suo sostegno ai separatisti, ribadito con forza stamani da Putin nel suo discorso tv: "i territori che hanno annunciato il referendum hanno il  nostro sostegno".  L'obiettivo dell'Occidente, ha aggiunto,  è "indebolire, dividere e distruggere la Russia. Nella sua aggressiva politica anti-russa, l'Occidente ha superato ogni limite". Poi le minacce: "useremo tutti i mezzi a nostra disposizione e che coloro che stanno cercando di usare il ricatto nucleare contro la Russia scopriranno che le carte in tavola possono essere rivoltate contro di loro. Non sto bluffando".

La mobilitazione parziale disposta in Russia da Putin, come spiegato dal ministro della Difesa Serghei Shoigu, prevede il richiamo di 300.000 riservisti. Si tratterà di uomini che hanno già servito nell'esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari. Sono esclusi i militari di leva. Scopo della mobilitazione, ha detto Shoigu,  è "controllare i territori liberati". Una decisione necessaria per Mosca fortemente indebolita sul terreno con ridotte forze militari in campo fiaccate da mesi di guerra.

Immediata la reazione dei leader dell'occidente, in alcuni casi, tra questi il premier Draghi, intervenuti all'Assemblea generale dell'ONU proprio per ribadire il pieno sostegno all'Ucraina. Per l'ambasciatrice statunitense in Ucraina, "I referendum farsa e la mobilitazione sono segni di debolezza, del fallimento russo". Per Bridget Brink  "Gli Stati Uniti non riconosceranno mai la pretesa della Russia di annettere il territorio ucraino, e continueremo a stare al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario".

Tra le tante reazioni da segnalare quella della Cina che invita le parti coinvolte nella crisi in Ucraina al cessate il fuoco e a impegnarsi con il dialogo e le consultazioni al fine di una risoluzione pacifica. La posizione cinese sulla crisi in Ucraina è "coerente e chiara", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, esortando "a trovare un modo per affrontare le preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti".