“L’Europa difenderà ogni centimetro del suo territorio". Nel suo discorso sullo stato dell'Unione tenuto davanti all'aula di Strasburgo dell'Eurocamera, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ha ribadito la volontà di sostenere strenuamente l'Ucraina e affrontato con toni più incisivi rispetto al passato la questione di Gaza: “Sospenderemo tutti i fondi per Israele”, ha detto von der Leyen, che ha inolre annunciato per il mese prossimo, l'istituzione di "Gruppo di Donatori per la Palestina, che includerà uno strumento dedicato alla ricostruzione di Gaza”. Dalla presidente dela commissione Ue è arrivato un appello all'unità europea, che però non è stato raccolto dai presenti. Negli interventi seguiti è infatti andato in scena uno scontro in Aula tra popolari e socialisti, che mette a dura prova la tenuta stessa della maggioranza che sostiene la commissione von der LeyenUe. Prendendo parola dopo la presidente, il capogruppo del Ppe, Manfred Weber, ha acceso le polveri criticando duramente i socialisti, accusandoli di "mancanza di responsabilità" sull'intesa Usa-Ue sui dazi e sul patto commerciale con il Mercosur. Weber ha indicato il gruppo socialista come "il vero colpevole della crisi della maggioranza europeista", sottolineando le divisioni interne alla famiglia socialista, elogiando da un lato l'atteggiamento definito "pragmatico" della leader danese Mette Frederiksen e criticando al tempo stesso la Spagna del premier Sánchez. Immediata la replica di Iratxe Garcia Pérez, capogruppo dei socialisti, che rivolgendosi alla von der Leyen ha ribaltato l'accusa: "mi spiace ma devo dirle che oggi è risultato chiaro chi è il suo nemico principale, è il leader del Ppe, Manfred Weber. Si è sforzata di presentare un programma comune, ma ora sa chi il responsabile del fatto che la maggioranza non funziona".
Nell'aula di Strasburgo il capodelegazione Pd al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti ha da parte sua indicato nel nazionalismo "Il nemico dell'Europa". "L'unione - ha detto - è nata per unire l'Europa ma le politiche dei governi influenzate dal nazionalismo vogliono dividerla. Questa è la verità. Vogliono smantellare i pilastri del processo di integrazione e la riduzione del bilancio, l'assenza di coraggio sugli investimenti e il debito comune, le divisioni e la subalternità sulla politica estera e commerciale sono tutti segnali di un'inversione di tendenza drammatica e quando questo è avvenuto in Europa l'esito della storia è sempre stato uno: la guerra". Per Zingaretti occorre costruire "politiche sociali e politiche comuni federali, investimenti, integrazione e unità politica. Lei presidente von der Leyen rappresenti una sintesi tra un Consiglio condizionato dalle pulsioni nazionaliste e un Parlamento a maggioranza europeista. Questo impegno fino a oggi è stato debole e la storia le chiede di cambiare perché difendere la democrazia e difendere la libertà significa ricostruire la speranza in questo meraviglioso progetto".