Il segretario di stato Usa Rubio a colloquio con Netanyahu. In migliaia in fuga da Gaza City, mentre Hamas per contrastare l'offensiva israeliana riporta gli ostaggi in superfice

Il corso a Gerusalemme nell'ufficio del primo ministro israeliano , un inconbtro tra Netanyahu e il segretario di Stato americano Marco Rubio. Si annuncia un lungo confronto al termine del quale fanno sapere dallo staff del premier, i due rilasceranno dichiarazioni. Al centro dei colloqui c'è la situazione a Gaza, ma anche i recenti attacchi di Israele contro Hamas in Qatar, l'Iran. Israele sta inoltre sondando la disponibilità americano, da Rubio peraltro già manifestata, a sostenere la possibile annessione da parte di Israele della Cisgiordania o parte di essa.

Sul Qatar massima attenzione da parte degli Stati Uniti. Trump ha ribadito che si tratta di un forte alleato nella regione ed ha invitato pertanto Israele a "stare molto attento". Nel ribadire il proprio sostegno a Doha, Trump ha detto: "Siamo con loro. Sono un grande alleato. Conducono anche una vita molto difficile perché sono proprio nel mezzo di tutto".

A Gaza City, intanto, centinaia di tank israeliani si preparano all'invasione della città dalla quale sono già fuggite più di 300mila persone. Hamas per contrastare l'offensiva starebbe portando gli ostaggi in superfice. Operazioni militari anche nella Cisgiuordania occupata: le forze israeliane hanno chiuso l'ingresso alla città di Turmus Ayya, a nord di Ramallah, e hanno preso d'assalto la città di Deir Dibwan, a est. Lo riferiscono fonti locali all'agenzia palestinese Wafa.

Sul piano delle reazioni internazionali da segnalare questa mattina un'intervista del ministro degli esteri italiano Tajani che chiede ad Israele di fermarsi: "Dobbiamo evitare la distruzione, dobbiamo evitare la carneficina e salvare gli ostaggi, che sono vittime innocenti". In Spagna dove ieri si è tenuta una grande manifestazione pro-Palestina, che ha comportato a Madrid anche la cancellazione dell'ultima tappa della Vuelta di Ciclismo, cresce la richiesta di sanzioni ad Israele. Tra queste anche quelle tese ad isolare Israele nell'ambito della cultura e dello spettacolo. Il ministro spagnolo della Cultura e portavoce del gruppo di sinistra Sumar, Ernets Urtasun, in un'intervista alla radio nazionale pubblica Rne, ha auspicato l'espulsione di Isarele dall'Eurovision, aggiungendo: "Come hanno già fatto Irlanda, Slovenia, Islanda e anche i Paesi Bassi, se non riusciamo a espellere Israele, la Spagna non deve partecipare alla prossima edizione del festival Eurovision".