Il caso Scurati, tra ricostruzioni e primi smarcamenti. Il ministro Crosetto prende le distanze dalla censura

Passato qualche, le ricostruzioni sulla trattativa Scurati-Rai per il monologo poi cancellato, mettono a fuoco i contorni di quello che sin da subito è apparso un evidente caso di censura. Vittima, in prima battuta, uno degli scrittori italiani più letti e tradotti all'estero, ai quali con motivazioni pretestuose di ordine economico è stato impedito di esercitare il suo legittimo diritto di critica verso chi, nonostante abbia giurato sulla Costituzione antifascista, fatica ancora oggi a prendere definitivamente e senbza mbiguità, le distanze dall'ideologia del ventennio. 

La polemica intanto va avanti, dentro e fuori la Rai. C'è chi mette sotto accusa la conduttrice di "Chesarà", Serena Bortone, rea per molti di Fratelli d'Italia, di avere sollevato il caso e poi letto in diretta lei stessa il testo scritto da Scurati per il 25 aprile, e chi, come l'amministratore delegato Rai Roberto Sergio sembra intenda smarcarsi, parlando di una "Rai è vittima di una guerra politica con l’obiettivo di distruggerla", posizione non allineato con quella di altri vertici dell'azienda più fedeli al partito del premier. Ma stando ad un retroscena pubblicato dal quotidiano La Repubblica, crepe ci sarebbero anche tra i ministri, con il titolare della Difesa, Guido Crosetto, descritto come furioso per la censura subita da Scurati. "Il mio giudizio su molti della Rai travalica il caso di oggi - avrebbe detto - Stanno depauperando la Rai e diimostrano di vivere fuori dal tempo. Tu potevi pensare di censurare qualcosa nel 1965, quando avevi tre reti e null’altro. Censurare qualcosa adesso significa dargli una spinta mediatica fortissima e moltiplicare la forza di un messaggio. Come è accaduto". Quanto alle polemiche storiche per Crosetto "Antifascismo significa difendere la democrazia, le libere istituzioni, il confronto libero, la libertà d’impresa, i più deboli. Significa avere un giudizio obiettivo e netto sul Ventennio e sulle ferite del fascismo. Ciò detto, penso la stessa cosa sul comunismo".