Le città italiane si stanno lentamente (troppo lentamente) trasformando. Grazie alle risorse stanziate con il PNRR, sono tanti e visibili i cantieri della transizione ecologica, ma in molti casi, rispetto agli obiettivi prefissati, le amministrazioni mostrano affanno. Sulle performance ambientali di 106 capoluoghi di provincia irtaliani, si è soffermato Ecosistema Urbano 2025, il rapporto di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Stando alle cifre raccolte, su un punteggio massimo del 100% relativo a obiettivi performance, la media si attesta a poco più del 54%.Trento e Mantova, prima e seconda in classifica, sono le sole due città che riescono a superare il punteggio del 75%. Al terzo posto Bergamo che rispetto al rapporto dello scorso anno guadagna però molte posizioni. Il Sud sempre in grande affanno, con Cosenza unica città del Meridione nella top 20. Tra le magnifiche 10 anche Bolzano, quarta, seguita da Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì. Tutte aree urbane del nord Italia, con Bologna, al 9° posto, che si conferma la migliore tra le grandi città. Per trovare Roma bisogna risalire al 66esimo posto, Napoli addirittura al 103esimo.
In generale male gli interventi per ridurre smog e migliorare la reti idriche delle città; in diminuzione gli interventi su piste ciclabili, isole pedonali e zone a traffico limitato. In crescita il consumo di suolo. Unica nota positiva la raccolta differenziata: per la prima volta, tra i capoluoghi, si supera la media del 65% e ben 15 sono oltre l’80%. Per gli interventi sul trasporto pubblico locale, bene Milano.
Una fotografia quella odierna, che spinge Legambiente a lanciare un appello al Governo Meloni per chiedere di approvare al più presto una legge nazionale per una vera rigenerazione urbana, potente deterrente anche per il consumo di nuovo suolo agricolo, e di avviare una stabilizzazione definitiva dei bonus per le ristrutturazioni edilizie senza farli scendere al di sotto del 50%. Intervento, quest’ultimo, da inserire nella legge di bilancio in discussione con le dovuta premialità per l’efficientamento energetico e per le classi sociali più deboli. "La proroga di un anno sui bonus edilizi al 50% per la prima casa, che ha ottenuto il primo semaforo verde in questi giorni, è importante - dice l'associazione ambientalista - ma in questo modo è solo una soluzione tampone. Il Paese ha bisogno di città sostenibili, resilienti, efficienti, a zero emissioni, capaci di mettere davvero al centro la rigenerazione urbana anche per contrastare la crisi climatica in termini di adattamento e mitigazione".
Il report Ecosistema Urbano nello stilare la sua classifica annuale prende in considerazione 19 indicatori suddivisi in 6 ambiti ambientali (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia). Riguardo gli indicatori, passati da 20 a 19, Legambiente precisa che quest’anno non è stato preso in considerazione l’indice ‘vittime della strada’ perché ISTAT ha cambiato le modalità di raccolta ed elaborazione di quei dati che ora sono focalizzati principalmente verso le città metropolitane e i grandi agglomerati urbani, rendendo di fatto indisponibili dati uniformi e validati per tutti i capoluoghi.