Critiche e gaffe: presente il ministro Speranza, Travaglio attacca Draghi ed apre un caso politico

"Mario Draghi è un figlio di papà che non capisce un cazzo di sanità, di sociale di vaccini. Capisce di finanza". Dal palco della festa nazionale di Articolo Uno, la formazione di Bersani e del ministro Speranza, Marco Travaglio per difendere l’esperienza del governo Conte, rivolge pesanti critiche al presidente del Consiglio Draghi (accusato di essere incompetente su molti temi cruciali per l’azione di governo), incappando anche in una gaffe, definendo il premier, orfano di entrambi i genitori dall’età di 15 anni, di essere “un figlio di papà”.


La vicenda diventa anche un caso politico a causa della presenza del ministro Speranza, reo secondo Italia Viva di non aver preso immediatamente e chiaramente le distanze da Travaglio. Sotto loa pressione dei renziani, il ministro ha poi definito quanto detto dal direttore de Il Fatto Quotidiano una “Frase infelice che non rappresenta Articolo Uno".
Precisazione che non placa le ire dei renziani, con lo stesso Matteo Renzi che scrive di parole "offensive e deliranti di Marco Travaglio su Draghi , che dimostrano come il direttore del Fatto Quotidiano sia semplicemente un uomo vergognoso”.
La Lega per bocca del vicesegretario Lorenzo Fontana, arriva a chiedere le dimissioni di Speranza: “Per non perdere la poltrona – dice- Speranza ha bollato come 'infelici' le parole di Travaglio. Infelici anche gli applausi a scena aperta dei suoi compagni che lo ascoltavano. Domandiamo a Speranza che senso abbia stare al governo se i suoi applaudono convinti agli insulti del direttore del fatto. Si dimetta".