L'Europa siamo noi: Piazza del Popolo a Roma stracolma a difesa di democrazia e libertà. Scurati: ripudiare la guerra non significa rinunciare a lottare

Piazza del Popolo a Roma stracolma di cittadini nel segno dell'Europa. Promossa da molti sindaci, che hanno raccolto l'appello di Michele Serra, la manifestazione, cuore di una mobilitazione che ha coinvolto altre città italiane, ha visto una partecipazione straordinaria. Ben presto l'accesso alla piazza è stato chiuso: troppo "piccola" per accogliere i tanti cittadini convenuti nonostante qualche goccia di pioggia e le stazioni della metropolitana chiuse per il grande afflusso di persone. A sventolare in piazza, tante bandiere blu dell'Europa, ma anche le bandiere della Pace e dell'Ucraina. Dalle 15, introdotti da Claudio Bisio, gli interventi delle tante personalità della cultura, dello spettacolo, della società civile, chiamati a testimoniare il proprio sentirsi cittadini europei. Sul palco sono saliti tanti sindaci, che hanno accompagnato con la loro presenza l'intervento del sindaco di Napoli e presidente dell'ANCI, l'associazione dei comuni italiani. In precedenza aveva preso la parola anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: "Siamo qui, in tantissimi, ciascuno con le proprie idee ma tutti con le bandiere dell'Europa. Sentiamo con il cuore che in questo mondo grande e terribile senza Europa sono in gioco i nostri diritti personali".  Applausi scroscianti per Antonio Scurati che dal palco ha detto: “Ripudiare la guerra non significa essere inermi. Noi non siamo gente che rade al suolo le città. Non massacriamo i civili e non deportiamo i bambini e li usiamo come riscatto. Lo abbiamo fatto quando gli italiani, non tutti ma troppi, erano fascisti e alleati con i nazisti. Ma ripudiare la guerra - ha aggiunto - non significa essere inermi, rinunciatari. Ho passato anni a raccontare il fascismo e le guerre, questo mi ha insegnato che la lotta è diversa dalla guerra, essere contro la guerra non significa rinunciare a lottare. La democrazia è sempre lotta per la democrazia".

In piazza anche leader politici della sinistra. Calorosa l'accoglienza riservata a Elly Schlein, che ha parlato di "Una splendida piazza di partecipazione per l'Europa che vogliamo costruire: federale, unita, che affronta le sue sfide". In piazza anche Carlo Calenda: "La pace - ha detto- deve essere garantita da un'Europa forte e forte vuol dire esserlo anche militarmente. Quindi noi oggi siamo qui, con la comunità ucraina e georgiana, per ribadire che deve esserci un'Europa forte, potente, capace di respingere le aggressioni economiche di Trump e le aggressioni militari di Putin".