Le aperture di Leone XIV: ad ottobre il Papa riceverà una delegazione di un'associazione cattolica pro-Lgbtq+, favorevole al sacerdozio femminile

Alcuni rappresentanti di "Noi siamo Chiesa", corrente "estrema" del cattolicesimo progressista, parteciperanno al Giubileo delle équipe sinodali in Vaticano alla fine di ottobre. Il movimento è stato invitato in Vaticano dal card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, dal 24 al 26 ottobre. I partecipanti attraverseranno la Porta Santa e incontreranno anche Papa Leone XIV. Si tratta di una novità assoluta, e di un segnale importnate che lancia il Pontefice, considerato l'impegno del movimento internazionale, oggetto di accese polemiche con la Santa Sede su temi sensibili per il mondo cattolico come la questione Lgbtq+, il sacerdozio delle donne, il matrimonio dei sacerdoti. Tutti temi sui quali "Noi siamo chiesa", espressione vivace dei “cattolici di base”, si è trovata spesso in contraddizione con le gerarchie vaticaner.

Il Movimento è nato in Austria nel 1995 con il nome “Wir sind Kirche” e diffusosi rapidamente in altri Paesi europei, inclusa l’Italia, presentandosi come espressione del “laicato maturo” e proponendo cambiamenti radicali su vari punti dottrinali e disciplinari. Tra le richieste più note figurano l’abolizione del celibato sacerdotale obbligatorio, l’ordinazione femminile, l’apertura alla contraccezione, all’interruzione di gravidanza, al suicidio assistito, alle famiglie omogenitoriali e alla democratizzazione delle strutture ecclesiali, con un ruolo decisionale diretto dei laici. A segnare la distanza tra l'associazione e la Chiesa di Roma, ci pensò Papa Francesco nel 2014, con la scomunica di due fondatori di spicco del Movimento: Martha Heizer, allora presidente della sezione austriaca, e suo marito Gert.