Si aggrava con il passare delle ore il bilancio del terribile terremoto di magnitudo 7,8 che ha ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale.Gli edifici di diverse città sono stati rasi al suolo da numerose scosse successive. I soccorritori e i residenti cercano i sopravvissuti sotto le macerie in condizioni meteo molto difficili. Drammatiche le testimonianze, anche del personale delle ong impegnate in quell'area già martoriata da conflitti.
Medici senza frontiere sta ricevendo"molti feriti e morti" nelle sue strutture nel nord-ovest della Siria. "Le nostre équipe stanno lavorando fin dalle prime ore del mattino per rispondere all'afflusso di persone", rende noto la stessa ong. Da tutto il mondo messaggi di solidarietà e offerte di aiuto.
Già un migliaio le vittime accertate, ma secondo alcune stime potrebbero arrivare a diecimila. A fare la drammatica previsione è lo United States Geological Survey (Usgs). Le stime si basano sui dati storici dei terremoti nella regione, sulla popolazione e sulla vulnerabilità delle strutture nelle zone più colpite. I danni potrebbero ammontare a cifre che oscillano tra un miliardo e dieci miliardi di dollari.
Con dieci province colpite, il terremoto di questa mattina non è solo uno dei più forti ma anche uno dei più grandi degli ultimi decenni.Secondo il servizio di emergenza turco Afad, l'epicentro è a Pazarcik, nella provincia di Kahramanmaras, anche se l'osservatorio sismico di Kandilli lo localizza a Sofalici, nella vicina provincia di Gaziantep, circa 40 chilometri più a sud. La città di Gaziantep, capoluogo di una delle due province più colpite, con due milioni di abitanti e nona città della Turchia, uno dei principali centri commerciali dell'Anatolia meridionale.