In migliaia stanno convergendo in questi giorni in Egitto, provenienti da diversi paesi, per la Marcia globale per Gaza, che nelle intenzioni degli organizzatori dovrebbe partire domani per arrivare domenica al valico di Rafah. Ma le autorità egiziane hanno deciso di bloccare l'iniziativa e stanno procedendo a respingere o rimpatriare moltissimi manifestanti, tra i quali anche almeno quindici italiani. Questi ultimi sono stati fermati al Cairo: alcuni sono già stati rimpatriati, altri attendono di essere mandati nuovamente in Italia. "Non solo gli italiani, ma tutti gli occidentali vengono rimpatriati", ha denunciato Antonietta Chiodo, portavoce della delegazione italiana, in un video sui social. "È una vera e propria deportazione - ha aggiunto - una chiara violazione del diritto internazionale". Alcuni degli attivisti espulsi sono stati prelevati nella notte direttamente dai loro hotel e portati in aeroporto, in altri casi invece le autorità egiziane sono intervenute direttamente all'arrivo. Il consolato italiano sta seguendo gli italiani coinvolti.
L'iniziativa della marcia per Gaza, che ha preso le mosse nelle ultime settimane, portando migliaia di persone a spostarsi verso l'Egitto, rimane comunque confermata ,come hanno comunicato gli organizzatori: "La marcia su Gaza continua anche se 170 persone affrontano rallentamenti e deportazioni all'aeroporto del Cairo". La parte più sostanziosa delle delegazioni straniere deve ancora arrivare nel Paese. L'intervento dell'Egitto, appare quindi come volta a scoraggiare la partecipazione. tringenti per chiunque arrivi dall'Europa. L'attenzione maggiore è però rivolta alle migliaia di persone che si sono messe in movimento dalla Tunisia con auto e bus.