Nella città di Tulkarem, nella Cisgiordania occupata da Israele, i bulldozer dell'esercito israeliano hanno letteralmente spianato due campi profughi in quella che l'esercito ha definito una "caccia ai militanti palestinesi". Migliaia i palestinesi sfollati: hanno avuto solo poche ore per recuperare i propri effetti personali dalle loro case prima che i bulldozer entrassero in azione. il timore dei palestinesi sfollati è che allo sgombero forzato segua anche la cancellazione delo status di rifugiati da terre abitate da generazioni dei loro antenati. quella portata avanti oggi dall'esercito israeliano a Tulkarem, è l'ultima fase di un'operazione lanciata a gennaio. Il "diritto al ritorno" a quelle terre, rivendicato dai rifugiati palestinesi fin dalla creazione di Israele nel 1948, rimane una delle questioni più spinose del conflitto israelo-palestinese. Secondo le Nazioni Unite, da gennaio sono oltre 40mila i palestinesi allontanati forzatamente dalle loro case.
In altre aree della Cisgiordania occupata c'è poi la quesatione dei coloni israeliani, sempre più violenti nei confronti dei residenti palestinesi, spesso pastori. Ieri, nella zona a est di Al-Farisiya gruppi di coloni hanno costretto i pastori palestinesi ad abbandonare i pascoli, nella Cisgiordania nord-orientale occupata, in un'ennesima escalation di violenze in un'area , quella della Valle del Giordano settentrionale, prevalentemente rurale e agricola, teatro di alcune delle attività coloniali più aggressive. Ignorati, quando non sostenuti dall'esercito, i coloni hanno creato avamposti non autorizzati e gradualmente si sono impossessati di terre palestinesi attraverso intimidazioni e sfollamenti forzati.