Altre indiscrezioni giornalistiche, testimoniano il sostanziale fallimento della missione negli Stati Uniti del presidente ucraino Zelensky. Incoraggiato da precedenti dichiarazioni del "volubile" capo della Casa Bianca, Zelensky era giunto a Washington con l'intento di chiedere al Presidente Usa un maggiore impegno per convincere Putin a fermare la guerra, a comimciare da una fornitura di missili a lungo raggio Tomahawk. Il risultato? Niente missili e stando a quanto scritto dal Financial Times, Trump lo ha addirittura esortato "ad accettare le condizioni di Putin" altrimenti sarebbe “distrutto” dalla Russia”. Il FT come altre testate, citando fonti informate parla di un incontro molto teso, sfociato più volte in una "lite furibonda". Secondo le fonti, Trump ha insistito affinché Zelensky consegni l'intero Donbass a Putin.Non certo un. piano di pace o quanto meno di tregua, quanto piuttosto una capitolazione, laddove peraltro l'intero territorio della regione non sia del tutto sotto il controllo russo.
In un'intervista a Nbc, Zelensky ha definito Putin un "terrorista", ma ha ribadito la sua disponibilità a incontrare Putin di persona. "Se vogliamo davvero una pace giusta e duratura, abbiamo bisogno di entrambe le parti in questa tragedia", ha detto. "Come si possono raggiungere degli accordi senza che noi ci parliamo?" Zelensky ha detto anche di essersi mostrato disponibile con Trump ad essere presente a Budapest al previsto incontro nelle prossime setimane tra lo stesso Trump e Putin. Passaggi delicati , che Zelensky affronta con il sostegno di alcuni paesi europei, in primis della Polonia che attraverso il suo premier, Donald Tusk, dice “No a pressioni su Zelensky per concessioni territoriali. Dovremmo - dice - tutti fare pressione sulla Russia affinché cessi la sua aggressione".