La fragile tregua: dopo una giornata di sangue, e scambi di accuse sul mancato rispetto del cessate il fuoco, l'esercito israeliano ferma i bombardamenti

Nella Striscia di Gaza, dopo una giornata di sangue, segnata da un pesante bilancio di vittime e annunci contrastanti che hanno dimostrato una volta di più la fragilità degli accordi siglati nei giorni scorsi in Egitto, in serata Israele ha dichiarato di voler riprendere l'applicazione del cessate il fuoco interrotto da pesanti bombardamenti nella giornata di domenica. Una giornata che ha registrato un continuo scambio di accuse tra le parti, con Israele ha accusato Hamas di una “palese violazione del cessate il fuoco” e della responsabilità della morte di due soldati a Rafah. Hamas ha negato di aver violato il cessate il fuoco, affermando di “non essere a conoscenza di alcun evento o scontro” a Rafah e di rimanere impegnato a rispettare l'accordo. Israele ha quindi confermato di aver effettuato attacchi a Rafah e nel sud della Striscia di Gaza, come rappresaglia, con “decine di obiettivi terroristici di Hamas” colpiti in tutta la Striscia. Fonti palestinesi riferiscono di 44 morti nel corso della giornata. Poche ore dopo, probabilmente per la pressioni americane, l'IDF ha dichiarato che era in corso una “nuova applicazione” dell'accordo di cessate il fuoco, che prevede la fine dei combattimenti e maggiori aiuti alla popolazione di Gaza.