Israele: sciopero generale in tutto il Paese per chiedere la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco

Sciopero generale in tutta Israele per la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco e la fine della guerra. In tantissimi hanno risposto all'appello del Forum delle famiglie degli ostaggi a Tel Aviv come nelle altre città. In corso blocchi stradali per rimuovere i quali intervengono con forza le forze di polizia che hanno già fermato 25 manifestanti, la metà dei quali circa a Tel Aviv. A Gerusalemme bloccato un tunnel chiave sulla Route 16 che porta alla capitale. Il leader dell'opposizione Yair Lapid in visita la Piazza degli Ostaggi in un messaggio ha duramente criicato il governo Netanyahu: "i nostri ostaggi non sono pedine che il governo può sacrificare per il bene dello sforzo bellico: sono cittadini che il governo deve restituire alle loro famiglie. Non ci fermeranno, continueremo a combattere finché gli ostaggi non torneranno a casa, ci sarà un accordo, la guerra finirà". Lo sciopero e la giornata di proteste sono stati organizzati dopo che il gabinetto di sicurezza all'inizio diel mese ha approvato un piano per la conquista di Gaza City e la deportazione dei suoi abitanti, criticato anche dai vertici militari secondo i quali l'operazione avrebbe messo a rischio la vita stessa degli ostaggi.

Nella Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv, si è recato anche il presidente Isaac Herzog. Ha incontrato le famiglie degli ostaggi e parlato con la stampa: "Sono qui per dire ai media internazionali e ai decisori internazionali: i nostri figli e le nostre figlie sono lì, nelle prigioni di Gaza, da 681 giorni. Vogliamo che tornino a casa il prima possibile. Il mondo dovrebbe volerli tornare a casa il prima possibile. Smettetela di essere un branco di ipocriti. Fate pressione e dite ad Hamas: 'Nessun accordo, niente di niente, finché non li liberate'".

 

 

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