Milano eseguito lo sgombero del centro sociale Leoncavallo. Presente in forze la polizia, l'ufficiale giudiziario ha eseguito l'ordine di sfratto emesso nei confronti dello storico centro sociale di via Watteau. L'ordine di sfratto era già stato rinviato molte volte in passato e lo scorso novembre il ministero dell'Interno era stato condannato a risarcire 3 milioni ai proprietari dell'area, proprio per il mancato sgombero. Stavolta su input del Ministro Piantedosi si è proceduto allo sgombero senza aspettare settembre quando con ogni probabilità il comune di Milano lancerà un bando volto ad assegnare una sede alternativa al centro sociale. Lo spazio è stato individuato in un capannone pubblico in via San Dionigi, tra Porto di Mare e Chiaravalle e il Comune in questi mesi si era al lavoro per scrivere la delibera per lanciare il bando. L'associazione Mamme del Leoncavallo aveva in proposito già presentato una manifestazione d'interesse al Comune, primo passo per lo spostamento del Leoncavallo dall'attuale spazio.
Oggi lo sgombero del quale il sindaco Sala non era stato informato, che appare come una prova di forza del Ministero per rispondere alle sollecitazioni arrivate da Fratelli d'Italia. Peraltro ad inizio settembre, al Leoncavallo si sarebbe dovuta tenere la festa di Avs, Alleanza Verdi e sinistra, appuntamento che a questo punto dovrà saltare. E' opinione diffusa che proprio la festa programmata dal partito di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni sia stato il motivo che ha spinto il ministro Piantedosi a sollecitare l’accelerazione improvvisa verso lo sgombero.
“Non sapevamo che sarebbe stato oggi – ha detto Marina Boer, presidente delle Mamme del Leoncavallo -. Ci stavamo organizzando per raccogliere i fondi. Avevamo avuto anche un’adesione dell’Anpi. Speravamo di arrivare almeno fino ai primi di settembre”. Beppe Sala, lontano da Milano, tornerà in anticipo già oggi per mettersi subito al lavoro e gestire la situazione.
