Le reazioni politiche all'incidente diplomatico tra Italia e Francia. Forza Italia ricorda a Salvini: la politica estera la fanno Meloni e Tajani. Le opposizioni: la premier si dissoci

La convocazione dell'ambasciatrice italiana a Parigi per i ripetuti insulti del vicepremier Salvini al presidente Macron ha suscitato numerose reazioni politiche. Dalla maggioranza, Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia e responsabile Esteri del partito, ricorda che "La politica estera italiana spetta al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. L'accaduto non cambierà i nostri rapporti di amicizia con la Francia, pur nelle diverse sensibilità. Siamo alleati con Parigi e lo rimarremo ancor più in un momento così critico nel quadro internazionale". Non arretra la Lega che con il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, invita il presidente francese a smentire "la volontà di invitare soldati europei a combattere in Ucraina". In quel caso, continmua "problema chiuso".

Di tutt'altro tenore le reazioni che arrivano dalle opposizioni. Per Calenda, "Salvini, come al solito, usa toni che sono inutilizzabili se sei vicepremier". Durissimo Borghi di Italia Viva: "Pagina imbarazzante”. Della Vedova (+Europa): "Non ci sono vie di mezzo possibili, o Meloni sconfessa Salvini o fa suo l'attacco diretto a Macron".

 

 

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