Manca solo l'ufficialità: Di Maio lascia la guida del M5s

Questo pomeriggio, davanti all’assemblea dei “facilitatori” del Movimento 5 Stelle in programma a Roma, Luigi Di Maio parlerà intorno alle 18.00. “Ho cose importanti di cui parlarvi” ha scritto lui stesso sui social, ma ciò che dirà è in parte già noto: non sarà più il capo politico del Movimento. L’annuncio era da giorni nell’aria e stamani lo stesso Di Maio l’avrebbe dato ai ministri 5 Stelle del governo. Una decisione che giunge dopo settimane di critiche e di pressioni, di defezioni continue nel gruppo parlamentare e a pochi giorni dal voto regionale che si annuncia come una disfatta per i pentastellati. Dopo l’annuncio delle sue dimissioni (ma resterà nel governo alla guida della Farnesina), per il Movimento si aprirà una fase delicata e carica di incognite. “Dobbiamo rimanere uniti”, ha detto il ministro Vincenzo Spadafora al termine dell’incontro di questa mattina, “altrimenti, divisi ci condanniamo all'irrilevanza”. Ma non sarà facile vista la difficile convivenza delle diverse anime e la caduta libera nei consensi fatta registrare negli ultimi tempi. Gli Stati generali di marzo convocati per “rifondare” il Movimento appaiono lontani e debole appare la soluzione che nell’immediato i 5 Stelle si appresterebbero a prendere , ovvero affidare la reggenza a Vito Crimi. E si temono, nonostante le rassicurazioni di Conte, dettosi “dispiaciuto sul piano personale” per la decisione assunta da Di Maio, ripercussioni anche sul governo su cui incombe, anche e soprattutto, l’incerto esito del voto di domenica in Emilia Romagna.