"Ci sarà il tempo di guardare indietro e appurare le responsabilità, ma ora è necessario orientare gli sforzi al colossale compito che abbiamo davanti: mantenere il nostro Paese unito nell'avversità e nella solidarietà". Così il premier spagnolo Pedro Sanchez nel discorso rivolto al paese sulla gravissima crisi provocata dall'alluvione che ha causato finora 211 morti e un numero indefinito di dispersi. Sanchez ha assicurato che "il governo mobiliterà tutte le risorse necessarie, per tutto il tempo che ci vorrà, per superare questa tragica situazione".
Il premier ha dunque invitato a "lasciare da parte i contrasti" per il momento, in riferimento alle polemiche sui mancati allarmi e poi sui ritardi nei soccorsi. Sotto accusa c'è il governo regionale della Comunità Valenciana guidato da Carlos Mazon, del Partito Popolare, in coalizione con il partito dell'ultradestra Vox, negazionista del cambiamento climatico. "Ora bisogna sostenere l'amministrazione regionale con risorse e altro", ha detto sanchez con l'obiettivo primario di "salvare vite".
Come detto dallo stesso Sanchez, nelle ultime 48 ore sono stati mobilitati a Valencia oltre 2.500 militari, 1.800 agenti di polizia e 2.700 agenti della guardia civile, assieme a gruppi di salvataggio specializzati in attività sub. Sono impegnati nelle attività di soccorso , nella pulizia e nel ripristino delle vie di mobilità. Impegnati anche centinaia di veicoli specializzati, elicotteri e droni. Mezzi e uomini, vista la dimesione della catastrofe ancora insufficienti, che ha assicurato il premier verranno rafforzati nelle prossime ore per "arrivare ovunque e soccorrere tutti-