Da lui non ci si attendono certo toni moderati e mezze misure, ecco così che il giorno dopo la tregua tra Iran e Israele, Donald Trump, ovvero colui che la tregua l'ha imposta, si concede alle telecamere ricorrendo a toni a dir poco trionfalistici. Lo fa dall'Olanda, dove partecipa al vertice Nato, con al fianco il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Mark Rutte e non esita a paragonare il bombardamento Usa sul sito nucleare iraniano di Fordow ad una nuova Hiroshima. Come allora, ha detto, ha messo fine alla guerra: "c'è stata una distruzione totale. Il raid ha messo fine alla guerra, essenzialmente è stata la stessa cosa di Hiroshima e Nagasaki. Dentro è tutto collassato, i tunnel sono crollati, nessuno può entrare a vedere". Già, nessuno può entrare a vedere, ma c'è chi, è il caso del New York Times e della CNN, ha già messo in discussione gli effettivi risultati di quei devastanti bombardamenti. Citando loro fonti all'interno dell'amministrazione, i media Usa parlano di una sostanza diversa: il programma nucleare ha si subito un duro colpo, ma va ancora avanti, è stato semmai rallentatato. "L'Iran non arricchirà più l'uranio", ha ribattuto Trump, smentendo anche la sua intelligence che aveva fornito indicazioni diverse.
Trump ha parlato anche del vertice Nato chiamato a decdire un aumento delle spese militari degli europei, annunciando per oggi una notizia importante: "Ho chiesto di andare al 5% e oggi lo faranno, è una notizia importante, la Nato sarà molto forte con noi; quando c'era Biden era tutto morto". Poi, in un momento per lui insolito di prudenza ha però aggiunto: "Non ne possiamo parlare fino al voto perché a volte succedono cose strane".